Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

domenica 21 novembre 2010

Vogliamo che tu rimanga!

Ho preso l’abitudine, dopo la scuola, di andare a fare un giro in “centro”, dove c’è il mercato, l’albero della polizia, quello degli anziani, quello delle commercianti, il container-prigione, il “referendum center”… Mi piace vedere la gente in giro, salutare gli anziani e i bambini che mi chiedono: “Hallo!... Tura… Ciao! Mi fai una foto?” e le ragazzine, assai intraprendenti anche da poco più che bimbe, che lanciano “occhiate assassine”… e ti fanno abbassare gli occhi per non sentirti pedofilo…

Tutta questa aria mi fa anche meditare molto, sia durante il vagabondare, sia durante i momenti di preghiera e di silenzio, durante la giornata ed alla sera. Questa relativa lentezza dei tempi, perché in realtà le giornate sono piene, rende la mente più fertile, aiuta a mettere a fuoco tanti aspetti che nei ritmi del mondo occidentale non si riesce più nemmeno a pensare che ci siano.
Forse sto proprio cercando di smaltire il mondo occidentale e di dimenticarlo. Ovvio che spesso si fanno raffronti, ma qui sono praticamente inutili: come chiedere la differenza tra un brano musicale ed un quadro, o tra una automobile ed un televisore...

La differenza tra il mondo occidentale e questo NON C'E'! Sono due mondi completamente diversi...
Ieri pomeriggio, dopo internet, sono andato a fare due passi verso il centro: sotto un albero c'era la "riunione degli anziani" che ho salutato e mi hanno accolto calorosamente (sarà per la mia età, pochi capelli e barba bianca?); erano a fianco al gazebo governativo per la registrazione per il Referendum: mi hanno chiesto se mi registravo anche io... ho detto che fra 3 anni, se rimango, potrei chiedere la cittadinanza e registrarmi... la risposta è stata, praticamente, “Vogliamo che tu rimanga! TI ASPETTIAMO!!!”
La stessa scena, quasi con le stesse parole si è ripetuta qualche minuto dopo da parte di ragazzi e docenti che erano lì intorno e che ormai conosco bene...

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