Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

domenica 22 aprile 2012

Due notizie... e altro...


Ritorno a scrivere i miei appunti, o "note di viaggio", dopo la Pasqua, qualche giorno di superlavoro e la fine del primo corso di informatica. La prossima settimana gli esami e la consegna degli attestati di frequenza e dei risultati.

La Pasqua è passata in attesa della pioggia, che è finalmente arrivata, anche se non eccessivamente abbondante, ma sufficiente per cominciare a distruggere le strade in "maram" e aprire nuove buche. Il "maram" è la terra rossa, mischiata a pietrisco, che con la pioggia si dovrebbe compattare e diventare come una specie di argilla. Purtroppo però non funziona molto bene e si aprono, anche a causa della violenza delle piogge equatoriali, rivoli e buche, che rendono difficile la circolazione delle auto, pochissime, delle moto, poche e delle biciclette, che pure non fanno molto traffico!

Le celebrazioni sono state, come sempre, molto semplici, ma molto sentite. Ed i battesimi di domenica scorsa mi sono serviti a "ripassare" come si diventa "chiesa, popolo di Dio"... per esempio battezzando con l'acqua del pozzo versata da un bicchiere di plastica o vetro e versata sulla testa del battezzando per finire in una bacinella di plastica rossa...

La prima notizia, buona, è di ieri, dal fronte di Heglig, stato di Unity: l'ONU e l'Unione Stati Africani, hanno convinto il Sud a rinunciare al petrolio di Heglig, rubato dal nord... Versione Nord Sudanese: le nostre truppe si sono riprese Heglig, cacciando i Sud Sudanesi... Versione Sud Sudanese: tra tre giorni le nostre truppe lasceranno Heglig... La sostanza è che per Heglig ed i suoi piccoli pozzi petroliferi non ci sarà una nuova guerra!

Oggi la seconda notizia, meno bella: il Nord ha annunciato che non consentirà il passaggio del petrolio sud sudanese nell'oleodotto che porta alle raffinerie di Khartoum ed al terminale marittimo di Port Sudan, sul Mar Rosso, nemmeno allo stratosferico prezzo concordato nei mesi scorsi, di US$ 20 al barile, contro il prezzo standard di US$ 1...
Così il Sud Sudan può rimanere fino alla fine della costruzione del nuovo oleodotto verso il mare del Kenya con i rubinetti chiusi e senza soldi...
Speriamo che si ravvedano tutti e due, il Sudan e il Sud Sudan, e consentano ai rispettivi popoli uno sviluppo migliore di quello raggiunto nel primo anno di vita della nuova nazione!

Intanto qui a Kajo Keji, al confine sud con l'Uganda, si usano ormai quasi solo gli scellini ugandesi, anziché i "pound" nazionali... Mentre il cambio ufficiale è intorno a 600 scellini per 1 pound, qui di scellini ne vengono dati solo 400/450: un modo come un altro per distruggere l'economia del nuovo paese prima ancora che nasca!


mercoledì 4 aprile 2012

Buona Pasqua a tutti!


Sì, voglio fare anche io gli auguri a tutti per una serena Pasqua!

Ma, seguendo il modello di don Tonino Bello, i miei auguri sono sempre un po' "scomodi"...

9 aprile, lunedì di Pasqua: mentre gli italiani in particolare festeggeranno la "pasquetta" con la tradizionale gita "fuori porta", il dittatore del Sudan, Omar-el-Bashir, già condannato dalla Corte Internazionale dell'Aja come autore del genocidio del Darfur, ha annunciato che sarà la data in cui inizierà la "cacciata" dei sud-sudanesi che non hanno un lavoro fisso nello stato del nord.
Gli organismi internazionali, e le autorità del Sud Sudan, contano che, oltre ai già annunciati 450 mila profughi dei Monti della Nubia, nel Sud Kordofan, po­tranno arrivare nel Sud Sudan, circa due milioni di profughi.

La minaccia di Bashir è quella di una "sharjia" contro i neri (non importa la reli­gione), cioè una espulsione di massa a cui seguirà la pulizia etnica per coloro che non avranno potuto o voluto fuggire nel paese originario.

L'altro ieri i comandanti delle forze militari del nord hanno dichiarato pubblica­mente alla televisione che hanno l'ordine di uccidere tutti i ribelli che stanno combattendo contro Bashir per l'annessione al Sud Sudan o la loro autonomia. Sì, ordine di non portare a casa prigionieri vivi! ... ma l'ordine vale "solo per i ribelli, non certo per i civili"!
Mi chiedo, da quando ho sentito questa frase agghiacciante, chi sono i ribelli e come si riconoscono dai civili...

Al sud stiamo bene... sperando sempre che Koni, il comandante dei ribelli ugandesi che usa i bambini-soldato, che opera nella zona nord dell'Uganda, verso il confine del Sud Sudan, in cui mi trovo, non decida di assaltare i villaggi di queste zone per fare la sua pulizia etnica, rivolta contro i Bari e i Kuku, a fa­vore degli ugandesi Madi...

Ecco allora che chiedo a tutti gli amici, di qualsiasi religione o non-religione, di qualsiasi credo o non-credo, in occasione della Pasqua cristiana, di pregare personalmente per questi popoli continuamente dilaniati da lotte e guerre poco più o poco meno che fratricide. Tutte le preghiere valgono, forse di più quelle di chi non crede nel Dio in cui io credo.

Una buona Pasqua!