Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

giovedì 13 luglio 2017

14 - Finalmente tutto va a posto!



Dopo tutto il movimento delle settimane scorse, risultato molte volte inutile, alla fine tutta la “missione” ha assunto un aspetto decisamente positivo!
Gli incontri si sono svolti, abbiamo trovato soluzioni e collaborazione reciproca per ciascun progetto, comprendendo le difficoltà di una parte e dell'altra.

Il primo progetto da affrontare era quello della scuola della “Gioventù France­scana” di Bukavu (JeuFra). Ci siamo incontrati a Kigali, capitale del Rwanda, dove, con qualche sforzo condiviso, siamo arrivati dopo lunghi e faticosi viaggi, ma accolti molto bene in una struttura laica cattolica in cui ci siamo riuniti ed abbiamo anche potuto mangiare qualcosa e riposarci un mo­mento.

Abbiamo definito tempi e metodi di acquisto dei materiali didattici (personal computer, proiettore e pannelli solari) e le date del corso. Se possibile tornerò qui l'ultima settimana di agosto e le prime di settembre per verificare l'aula e fare il corso ai primi partecipanti, che saranno i primi docenti di domani…

Nell'andare a Kigali, mi sono fermato a Bukunda, dove dobbiamo, tutti insieme, anche voi che leggete, ampliare la scuola materna e primaria. Sono stato accol­to nella casa del direttore, nel bosco, a un chilometro dalla scuola stessa. Prima di tutto riunione operativa. Quanto ho scritto nel progetto, viene accolto molto bene, anche e soprattutto per le “regole di trasparenza” e per quanto riguarda le “dediche” della scuola. Ricordo che dovrà ospitare oltre duecento bambini, dal primo anno di materna alla corrispondente della nostra 2a media inferiore. Sono 7 anni di scuola e tre di materna. Dentro di me comincio a pensare che l'ampliamento andrà fatto per tutte le aule della primaria (dalla prima alla setti­ma), mentre la ristrutturazione che i genitori di Bukunda si sono impegnati a fare a loro spese contemporaneamente al procedere dei nuovi lavori. Intanto partiamo…

Ho anche spiegato chi è stato don Lorenzo Milani e sono stati contenti della de­dica. Vorrei anche dedicare le aule a insegnanti di prestigio morale… mi sugge­rite qualche nome con le opportune motivazioni? Sarà una bella cosa!

I genitori e dirigenti della scuola mi invitano a pranzo e vorrebbero trattenermi almeno una notte, ma rinviamo a quando verrò a verificare il primo avanza­mento lavori!

L'avanzamento lavori sarà fatto in conseguenza del pervenire delle donazioni: in tre settimane ho ricevuto 1.200 euro, con una offerta media di oltre 80 euro. Il totale a fine anno dovrà raggiungere la cifra di 10/11.000 euro, ma so che molti di voi stanno organizzando raccolte tra gli amici, le scuole, e così via…
La Gioventù Francescana di Lucignano ha organizzato lo spettacolo estivo e lo ha dedicato a questo progetto! Grazie, fratellini! Ma anche altri amici, da Bolza­no a Rovereto, da Milano a Roma, stanno lavorando per questo… Grazie di cuo­re a tutti, non tanto da me, quanto dai 200 bambini che grazie all'impegno ed alla generosità di tutti, il prossimo anno avranno una scuola “normale”!

Al ritorno da Kigali ho avuto ancora la possibilità di incontrarmi anche con i ra­gazzi della Gioventù Francescana di Kampala (YouFra). Mi hanno presentato an­che loro alcuni progetti molto interessanti, che girerò alla dirigenza nazionale ed internazionale della GiFra…

Tra questi progetti ce n'è uno di cui abbiamo già parlato: la commercializzazio­ne dei prodotti (borsette, gadget, sottobicchieri, batik, ecc.) realizzati con la la­vorazione della corteccia di un albero che qui cresce bene: Il “Ficus Natalensis”. Ho avuto anche un piccolo campionario che mi porterò in giro quest'estate per trovare collaboratori per la commercializzazione.

Tornando alle avventure trascorse, sono andato all'Ambasciata del Congo a Kampala, lamentando la “non validità” del visto che mi avevano dato: candida­mente mi hanno detto che il personale della frontiera voleva quasi sicuramente dei soldi… “Ma non li denunciate?”… Spallucce… Così va il mondo!

E prima dell'ultima notte di viaggio insonne (tre in sei giorni) e quindi di qual­che giorno di riposo dovuto al fisico ormai non più giovanissimo (da tempo ho compiuto i 30 anni…) mi sento di dover ringraziare un po' di persone che mi hanno aiutato in tutto…

Al primo posto, come sempre, i Missionari Comboniani dell'Uganda che mi han­no accolto sempre e dovunque come un fratello e uno di loro. Poi il par­roco e i suoi collaboratori di Kisoro: sono arrivato il venerdì sera senza preventi­va co­municazione e mi hanno tenuto, coccolato, dato vitto e alloggio per quat­tro giorni senza chiedermi nulla… Ho detto loro che mi sembravano “quasi Combon­iani”!…

Infine, ma se lo meritano, gli operatori della compagnia di bus “MASH OPA”, di Mombasa, che mi hanno portato da Kampala a Kigali e ritorno con una gentilez­za e disponibilità veramente di prima categoria!
Grazie anche agli amici che mi leggeranno e a coloro che arriveranno a condivi­dere il progetto dell'”ampliamento della scuola di Bukunda” e porteranno ancora maggiore aiuto a questi bambini!



 
Per la scuola di Bukunda, ripeto le modalità di donazione privata…
Bonifico bancario su uno di questi due IBAN:

BANCA CARIGE : Merlo Paolo – Progetto Bukunda

Codice IBAN: IT72Q 06175 14110 000009 208370

Codice IBAN: IT96T 06175 49790 000000 193580
oppure:

Paypal.com con il mio indirizzo email: paolomerlo@aol.com


Chi volesse avere il Progetto, me lo chieda, per cortesia, via email o Facebook.
Pubblicherò su Facebook gli avanzamenti dei lavori!