Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

giovedì 13 dicembre 2018

10 – Buon NATALE e Buon 2019!



Carissimi Amici,

prima della fine di questo anno voglio ritrovarvi tutti… le avventure africane riprenderanno a metà gennaio, con un nuovo viaggio, il proseguimento e la prosecuzione e l’assistenza sui progetti trascorsi, ma anche con un nuovo progetto, veramente molto impegnativo, forse ambizioso, ma sicuramente di estrema urgenza e necessità.

Vi invio questa ultima “nota di viaggio” del 2018 per chiedere, a chi può e lo desidera, una qualsiasi forma di aiuto: chi può donare, chi può collaborare a cercare donatori, chi può aiutare nella preparazione del progetto… e anche, può essere, che qualcuno mi chieda di non inviare più le mie note o le mie richieste di “aiuto”.
Dalla prossima “nota” scinderò le “mailing list”: una solo per le note di viaggio, che si troveranno sempre sul mio blog “//progettoinformafrica.blogspot.com
ed una nuova nuova dedicata ai “progetti”, quindi la “Scuola di Bukunda” (terminata, ma con possibilità di nuovi piccoli interventi), il nuovo progetto “Casa-Famiglia di Ruti” ed eventuali altri.

Chiedo cortesemente a tutti di confermarmi il loro desiderio, autorizzandomi così ad includerli in una delle due email o a cancellarli.
Non è una divisione tra buoni e cattivi, ovviamente, ma un obbligo di legge a cui dovremo sottostare per la nuova regolamentazione europea sulla “privacy”.




A questo punto vi racconto un ultimo aneddoto africano…
Negli ultimi giorni di presenza in Uganda, stavo tornando in bus da due giorni a Gulu, quando alla “sosta tecnica”, una voce alle mie spalle, in perfetto italiano ma con inflessione decisamente torinese, mi chiede se sono italiano: aveva visto la maglietta di “Informatici Senza Frontiere”. Chiedendo se lo avevo scritto sulla targa, non ricordando che maglietta indossavo, mi giro e vedo una bella ragazza, nera come tutti gli altri presenti, che mi sorride e mi dice che è italiana… la chiamerò Maria per riservatezza… Parliamo un momento, ci scambiamo i numeri di telefono, con la promessa di sentirci la prossima settimana in Italia. Ora con Maria ci siamo sentiti e ci incontreremo per trovare come iniziare una collaborazione in Italia e in Africa: lei originaria del Camerun, dove è cresciuta fino alle scuole superiori, poi è venuta in Italia, si è laureata, lavora in banca come cassiera… è stanca e disperata per come viene trattata a causa del colore della sua pelle… vuole andare a vivere in Uganda, perché in Camerun ora la situazione è molto pericolosa: c’è il tentativo della minoranza
anglofona del nord-ovest di ottenere l’indipendenza dal resto del paese… e la violenza regna sovrana.

Aiutiamoli a casa loro... ma perché trattarli male? perché una persona giovane e integrata, che ha studiato e lavora, deve essere trattata male per il colore della pelle? perché chi è in attesa di regolarizzazione deve essere messo su una strada? per farlo diventare un pericolo sociale?
Perché l’Italia deve essere messa alla porta dal consesso mondiale per essersi arrogata il diritto di non osservare i diritti umani universalmente riconosciuti da diverse generazioni? Mi verrebbe da dire: “Smettiamola di fare il presepio...”.
Torniamo alla casa-famiglia di Ruti…
Vi allego alcuni documenti: la prima lettera di presentazione del progetto, la pianta della casa come dovrebbe essere, la foto dei bambini (ora sono 20 che frequentano una scuola in cui ci sono altri 80 bimbi) e della loro “grande- mamma” con gli insegnanti ed il direttore della scuola.

A voi ogni decisione ed ogni suggerimento. Vi chiedo solo di rispondere in tempi non lunghi… Vorrei ripartire sapendo almeno chi di voi mi può aiutare anche nell’organizzazione e nella diffusione di questo progetto… I soldi li faremo arrivare, come sempre...

Un grandissimo GRAZIE per quanto avete fatto per la Scuola di Bukunda, ed uno ugualmente grande per tutto quanto vorrete e potrete fare in futuro!

Un ABBRACCIO a tutti, anche dai bimbi di Bukunda e di Ruti, PIENO di AUGURI per un Natale di pace e serenità per TUTTI noi e ancora pià per coloro che soffrono e non possono festeggiare se non stando insieme e sorridendo in qualsiasi situazione.

Paolo