Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

mercoledì 17 novembre 2010

Bisogna essere contenti di ciò che si ha

Ieri era la festa di s. Elisabetta, regina d’Ungheria, a me molto cara per diversi motivi: prima di tutto era il nome di mia mamma, di mia nonna e della bisnonna ungherese, ed anche il secondo nome di mia figlia; poi è la patrona dell’Ordine Francescano Secolare, a cui indegnamente appartengo da diciannove anni, proprio in questo giorno.
Essendoci la “messa comunitaria” abbiamo potuto ricordare tutte queste coincidenze ed il compleanno di Francesco. Una buona occasione per stare in comunione!

Dopo oltre un mese posso fare qualche considerazione sul mangiare: bisogna essere contenti di ciò che si ha e non domandarsi nulla... se qualcosa non si riesce a mangiarla, se ne mangia un’altra: la scelta tra due o tre piatti c’è sempre... sempre quelli...
Ma pane olio e sale, o riso lesso con l’olio, o una qualità di pasta con qualche altro sugo o un pezzo di carne misteriosa o un pezzo pane... c’è sempre tutto! Magari c’è sempre il riso lesso, la polenta di mais bianco, le tagliatelle lesse frantumate, gli spaghetti tagliati, un brodo, un sugo di tonno, piselli e wurstel, i fagioli borlotti... ma perché bisogna variare? Che male c’è a mangiare sempre le stesse cose? Io sto dimagrendo senza fatica! Non è mica quello il problema... e magari, invece del dessert, la papaya, unico frutto fresco, o la macedonia in scatola o l’ananas in scatola...
Purtroppo in situazioni come questa, di economia totale (nel senso della necessità di ridurre i costi a zero o quasi), si fanno anche alcuni errori di valutazione. Per esempio si acquistano quantità grosse di viveri per risparmiare sul prezzo, ma poi, con il caldo, le derrate deperiscono e ogni tanto si deve buttare via qualche scatolone intero di pasta o di altro perché non più commestibile; per fortuna abbiamo molte galline e qualche papera che mangiano quasi tutto… la gatta di Rosario invece è schizzinosa come non si potrebbe immaginare! Peggio per lei che mangia poco, e quello che non mangia lei lo divorano le galline… 

Nessun commento:

Posta un commento