Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

sabato 15 aprile 2017

9 – Un altro “corso” a Lira - 170208


La prima settimana a Lira è stata di preparazione e di inizio del corso agli inse­gnanti della scuola “tecnica-vocazionale”, come i missionari hanno battezzato le loro scuole di secondo livello, quelle che noi, fino a non so quale riforma, chia­mavamo “istituti di avviamento professionale”; quelle scuole, senza offesa per nessuno, anzi peccato che non ci siano più, che aiutavano le famiglie ad avvia­re a un lavoro i ragazzi che non avevano molta voglia di studiare per anni e che ora è comunque obbligato a fare studi che non aiutano certo all’introduzione al mondo del lavoro.
Stavamo diventando un popolo di laureati nullafacenti… meno male che da una pessima riforma alla successiva siamo arrivati non più al “6 politico” ma alla scuola in cui la “condotta” è diventata non obbligatoria (con il peso che si pote­va dare a questo voto) ma anzi aiuterà a fare media con le materie ostiche… l’importante sarà starsene tranquilli al proprio posto, non dare fastidio all’inse­gnante, arrivare al 5 e mezzo, e il gioco sarà fatto… quindi si diventerà diplo­mati in “tranquillità” del tipo “onda morta”…

Qui la scuola è molto differente e ne ho già parlato assai… Queste scuole tecni­che preparano carpentieri, meccanici, muratori, elettricisti a fare il loro mestie­re con buone cognizioni tecniche, ed è anche per questo che chi le dirige vuole ora avere anche l’aula di informatica. Dare agli studenti dell’ultimo anno la pos­sibilità di saper usare il computer, anche se a casa non se lo possono certo per­mettere, significa dare loro una possibilità in più di trovare lavoro in aziende, normalmente piccole, in cui potranno far valere anche questa conoscenza.

Il viaggio da Kasaala a Lira, fatto su un taxi che fino a circa 30 chiometri dall’arrivo ha viaggiato solo con cinque persone a bordo è andato bene… negli ultimi chilometri i passeggeri si sono moltiplicati e le sardine hanno boccheg­giato un po’… In definitiva poteva andare molto peggio...

A Lira, come ovunque, i Padri e Fratelli Comboniani mi hanno accolto come un amico di vecchia data, ricordando che ero già stato qui due anni fa per un bel periodo, quando abbiamo attrezzato l’aula ex-novo con computer e pannelli so­lari… Avevo dovuto raccogliere, allora, un po’ di soldi in pochi giorni, per i pan­nelli solari… ed ora c’è anche una bella targa che ricorda i “donatori” dell’aula e dei pannelli solari, tra cui i “Paolo Merlo’s Friends”… Ancora un GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito… Ottimo investimento!

Lunedì si è organizzato il corso e martedì ho conosciuto gli insegnanti che ora partecipano; tre erano già stati miei studenti 2 anni fa e ci riprovano. Comin­ciamo giovedì mattina, a ritmo accelerato, per arrivare in tempo per l’inizio del­le lezioni.
Siamo quindi ormai verso la metà del corso, senza infamia e senza lode, chi va un pochino più avanti e chi si ferma ogni tanto per la fatica… Non male, ma si­curamente il livello non è migliore di due anni fa…
Domenica sera è venuto a cenare in comunità il vescovo, quello che io chiamo “fratello vescovo” e che “puzza di pecora”. Quasi sempre la domenica sera vie­ne a cenare dai suoi ex-confratelli comboniani, ma la scorsa settimana aveva altri impegni.
Quando c’è mons. Franzelli a cena, la varietà dei discorsi, l’interesse per quan­to dice, ma anche la simpatia del suo parlare, rendono la serata sempre molto piacevole. Anche se poi c’è il “pierino” (il sottoscritto, ovviamente) che lo pro­voca su argomenti magari più mondani, ma a cui non si sottrae mai.
Si parla allora dei manifesti che “vorrebbero insultare il Papa” ma denotano la semplice volgarità di chi li ha stampati e fatti attaccare per Roma; delle succes­sioni dei vescovi qui in Uganda: lui stesso scade ad aprile, ma potrebbero es­serci due anni di “proroga”. In Sud Sudan ci sono “scoperte” cinque diocesi su sette… e una è scoperta da 6 anni… Qui ce n’è scoperta solo una, da tre anni, non per la morte del vescovo, ma per la sua promozione ad altra diocesi più importante… Io gli auguro di rimanere ancora un po’ qui, ma so che è conti­nuamente sotto attacco del clero locale che vuole far carriera, e quindi farà se­condo il volere del suo superiore… Ma ci sono in corso anche due successioni di cui parlare, molto importanti per la “curia romana”: il vescovo di Milano, sca­duto da qualche mese e che sembrava dovesse smettere subito, e il vicario di Roma, Vallini, che ha già superato i due anni di proroga, per cui si pensa che dovrebbe arrivare ben presto un successore…

Dopo cena, la torta fatta in casa per il compleanno di Fratel Gilberto, un limon­cello saltato fuori da chissà dove, ancora qualche chiacchiera e poi, come dopo “carosello”, tutti a nanna…
Non senza aver impegnato il vescovo a ricevermi in diocesi per presentarmi la nuova direttrice della radio “Radio WA”, gemellata due anni fa con “RadioIncon­tri InBlu”… e sperando magari in una nuova intervista da mandare in onda nelle prossime puntate di “Volontariando”…

Due parole per gli amanti del meteo… qui ogni tanto fa una spruzzata di acqua, ma non si sente ancora l’arrivo della stagione delle piogge: d’altra parte la sta­gione secca è cominciata molto presto, a metà novembre, e la gente è stanca di respirare polvere e vedere tutto secco anche se ci troviamo a 1200m. di al­tezza…
La stagione delle piogge, secondo la tradizione, dovrebbe cominciare con la luna pasquale… e manca ancora un mese e mezzo… veramente troppo tempo ancora!



Nessun commento:

Posta un commento