Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

sabato 15 aprile 2017

4 – Un incontro “speciale” - 170105

La scorsa settimana sono stato a parlare con i “padri comboniani” che sono a Layibi, una frazione a circa tre chilometri dalla città, verso sud. Hanno una scuola professionale molto valida, e poi una scuola per “postulanti”, oltre alla parrocchia e ad una scuola secondaria passata ora allo Stato.
Motivo primo della visita era di salutare padre Luigi Gabaglio, comasco, amico di famiglia, e poi cogliere l’occasione per vedere che necessità ci sono per la loro scuola. Così ho anche incontrato ancora una volta fratel Konrad e padre Raymundo che sono qui da diversi anni.

Nei giorni prima della partenza avevo visto su Facebook che i miei amici bolza­nini del Centro Pace, diretto dall’amico Francesco Comina, e quelli dell’Eremo di Ronzano, dei padri “Servi di Maria”, avevano avuto la visita e la presentazione di un libro di suor Rosemary Kyirumbe, ugandese, famosa per diversi premi presi per il suo impegno nel recupero psicologico, morale e civile di ragazzi e ragazze rilasciati o scappati dall’esercito di Joseph Kony (LRA - “Lord’s Resi­stance Army”… Armata di Resistenza del Signore, nel senso del padre eterno, ma forse più nel senso del sig. Kony, criminale al livello di Al-Baghdadi, capo dell’ISIS!). La notizia di questo giro di presentazioni mi aveva incuriosito, dato che stavo per venire in Uganda e, nonostante la conoscenza di moltissime per­sone, non avevo mai sentito parlare di questa “suora miracolosa”…

Durante l’incontro con padre Luigi, mi dice che nei giorni prossimi è impegnato con suor Rosemary, che ha la sede a Gulu e che sta costruendo una scuola ad Endriani, un villaggio del nord-ovest; un’altra scuola l’ha già costruita ad At­tiak, piccolo centro a nord di Gulu, dove si dividono le due strade che portano al Sud Sudan. Potrebbe essere utile, e forse necessario, un aiuto per inserire nelle due scuole l’aula di informatica, preparando anche gli insegnanti: il mio mestiere attuale…
Credo proprio che “Informatici Senza Frontiere”, l’associazione di cui faccio par­te, potrebbe essere interessata a questi due nuovi progetti…
Faccio due più due e gli chiedo di incontrarla al più presto, essendo in sede ra­ramente… appuntamento fissato per l’indomani, 30 dicembre: un incontro che fa diventare anche il 2016 non uno dei peggiori, almeno per me!

L’incontro con suor Rosemary è cordialissimo e la presenza di padre Luigi facili­ta ovviamente il tutto. Dopo una breve chiacchierata di conoscenza reciproca, registro una bella intervista per “Radio Incontri InBlu” (www.radioincontri.org / Volontariando), poi parliamo dei suoi progetti e delle possibilità di collaborazio­ne. Speriamo che ISF accetti le proposte che verranno…

Tra novembre e dicembre ho incontrato, sempre per interviste per “Radio In­contri”, tre persone eccezionali: Chaimaa Fatihi, ragazza italo-marocchina, stu­dentessa di legge all’Università di Modena, che ha scritto un libro contro l’ISIS (“Non ci avrete mai!”) il giorno dopo l’attentato di Parigi al “Ba-ta-clan”; poi il dottor Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, autore prima di tutto di moltissimi salvataggi in mare ed in ospedale, e, con Lidia Tilotta, del libro “Lacrime di sale”, da cui il film “Fuocammare”, che lo vede interprete protagonista; e infine suor Rosemary Nyirumbe… Veramente incontri che, se da un lato ti fanno com­muovere, dall’altro riempiono il cuore di gioia per sapere che ci sono persone disposte ad impegnarsi in tutto e per tutto per gli altri, per la pace, contro le guerre e contro il “male” in genere.
Ne esco cresciuto e aiutato a proseguire nel mio volontariato e nel mio impe­gno civile.

Suor Rosemary ha costruito a Gulu il “Centro Santa Monica”: una bellissima scuola di cucito per le ragazze in “recupero”. Producono borsette e tanto altro… ma la suora spiega ridendo che prima ha dovuto imparare lei a cucire e a lavo­rare, poi ha dovuto insegnarlo alle altre suore, perché loro non sapevano fare nulla se non la cucina, la pulizia della casa e le preghiere… Alla fine della spie­gazione mi mostra una borsetta cucita con pezzi metallo ricavati dalle armi di­strutte e da rifiuti riciclabili di vario genere; poi mi fa vedere i premi ricevuti in Italia e dalla CNN e, prima di lasciarmi, mi regala una copia firmata del libro “Cucire la speranza” (EMI), scritto da due americane sulla sua storia ed il suo progetto.

Al termine dell’incontro, per verificare la validità dei progetti, riusciamo a par­lare in diretta con Francesco Comina, a Bolzano, che, subito dopo pubblica un post su Facebook: inutile dire che questo incontro e questa pubblicità devono servire per aiutare suor Rosemary nei suoi progetti.
Il progetto della scuola di Endriani è per una scuola secondaria di agraria: han­no già comprato qualche ettaro di terreno e 24 vacche. Ora cominceranno a costruire la scuola, ma qui si costruisce velocemente e non è zona sismica…
potrebbe essere tutto pronto per l’inizio dei corsi fra un anno…

Spero proprio che tutti i miei Amici collaborino a questo progetto… magari riu­sciamo a “regalare” alla scuola di Endriani una dozzina di pc portatili ed anche un mese di corso per i loro insegnanti…



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