Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

giovedì 13 febbraio 2014

Una “nota” di vita quotidiana


 
Mi sono reso conto che nelle ultime “note di viaggio” ho parlato quasi esclusivamente della vita della scuola, dei viaggi, delle impressioni, e ho tralasciato quella che è poi la vita oltre le ore del lavoro e dei trasferimenti.

Ormai sono alla terza settimana di permanenza a Kasaala, i ritmi si sono adeguati alle necessità e tutto fila secondo uno schema quotidiano normale.
La mattina alle 7 c'è la Messa a cui partecipano le suore della scuola, qualche classe e qualche abitante del villaggio; quindi sveglia alle 6.30, Messa alle 7 e la prima colazione.

Ci sarebbe anche il latte, ma bollito e ribollito e a lunga conservazione; ci sarebbe anche il caffè (l'”Africafe”), ma è caffè liofilizzato come il famigerato “Nescafé” (famigerato per via del suo produttore non-etico, e di chi ne fa la pubblicità!)... quindi prendo il thé, con un paio di fette di pane tipo “baguette”, che si compra al lunedì e poi va avanti tutta la settimana, un filo di “BlueBand”, che è una margarina vegetale prodotta in Kenya e vendono in tutta l'Africa che conosco, e la marmellata, anch'essa dal Kenya, troppo dolce per i miei gusti, e quindi anche questa in quantità ridottissima. Forse sento nostalgia per le marmellate dell'Adriana... Ottima colazione, comunque!

Dalle 9 alle 12 ho la lezione del mattino. Dopo i primi due o tre giorni con qualche ritardo, ora i ragazzi arrivano anche venti minuti prima e magari stanno in classe anche mezz'ora di più, con un intervallo per i bisogni naturali vero le 10.30, che dura circa un quarto d'ora.

All'una il pranzo con pasta al pomodoro, carne o tonno, e tanta verdura: patate, gialle o bianche (dolci), kassawa (manioca), matoke (banane lessate nella loro foglia), zucca, verza, e i fagioli che non mancano mai! Si finisce con un ananas o la papaya o le banane.
I cibi sono sempre questi e i sughi pure... basta sapersi adeguare, ma la dieta è ottima!
Non esiste la varietà dei sughi, la carne è alternata al sugo o alla brace, le patate sono lesse o fritte come le patatine industriali, ma buonissime: vengono fatte in padella con un olio molto leggero misto di palma, girasole ed altri vegetali. Un contorno particolare è la crema di noccioline, che devo provare a rifarmi a casa: va benissimo con le patate lesse, ma anche come intingolo per la carne, o come condimento di una insalata di riso.
La frutta è tutta di “produzione propria” o quasi...

Il pomeriggio trascorre con la classe dei lavoratori e degli insegnanti fino alle 17.30; alla fine della lezione, fatta per il gran tempo in piedi, un giretto intorno alla missione, doccia e preparativo per la cena.

La variante rispetto al pranzo è che si parte con una bella, ottima, minestra calda (con pasta o riso), veramente ricostituente: poi il resto, come da copione. Sempre ottimo, ben cotto, ed equilibrato come valori dietetici, almeno così dicono... Io sto benissimo, perdo qualche chilo di troppo e sto anche meglio!

Dopo cena, due passi all'aria aperta per digerire, guardare la luna e le stelle, e se è sereno, anche la Via Lattea.
Alle nove un po' di televisione per le notizie: i giornali locali sono chiaramente di ispirazione univoca, governativa, e parlano di quanto bene fa il presidente, soprattutto con lo sport per i giovani, con le scuole e così via... Mi sembra di aver già sentito questo cose... mah!... forse mi sbaglio...

Qualche giorno fa hanno dato al telegiornale i risultati delle scuole primarie fatte nel carcere della capitale, intervistando i neo diplomati (scuola primaria significa elementare e media!).
Poi ci sono tutte le notizie sportive della “premier league”, il campionato di calcio inglese (la nostra serie A), tanto per far passare il tempo senza dire cose sconvenienti sul potere, la corruzione e l'impegno bellico di questo Paese (presente con sue truppe in Somalia, Congo, Sud Sudan, ecc.).

In realtà qui il lavoro migliore, sempre promosso dal governo è quello del servizio militare. Potremmo regalare al presidente ugandese il nostro ministro Mauro: con le sue capacità farebbe diventare in breve tempo l'Uganda uno dei paesi meglio attrezzati del mondo, almeno da un punto di vista militare!

Ricordiamo la storica frase detta recentemente in un'occasione ufficiale: “Armiamoci per amarci!”... tipico programma di evangelizzazione ciellina!
Per coloro che non lo sanno, il ministro Mauro, oltreché esimio procacciatore di affari per la lobbie dei produttori di armi e protettore dei militari, è esponente del movimento fondato da don Luigi Giussani, “Comunione e Liberazione” appunto, di cui fanno parte altri begli esemplari di politici nostrani!

Meglio rimanere in Uganda, o almeno continuare a parlare di questo Paese bellissimo ed ancora abbastanza poco sviluppato e poco infestato dai mercanti occidentali e dai loro prodotti nefasti.
Al momento l'unica guerra economica che si nota è quella tra i provider telefonici: MTN, Airtel, Orange la fanno da padroni e si stanno facendo guerra a colpi di sconti, di tabelloni pubblicitari grandi come appartamenti e di pubblicità televisiva di ogni specie (come la nostra!).

 

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