Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

sabato 1 febbraio 2014

Kasaala, comincia il lavoro vero

 

Finalmente rilassato dopo le varie avventure degli ultimi due giorni, si comincia  a fare le cose con calma.

L'arrivo di padre Giorgio a Mbuya e i giri per Kampala per fare tutte le commis­sioni necessarie a sfruttare il viaggio mi fanno pensare che finora ho avuto una breve mezza vacanza...

L'arrivo a Kasaala è come la fine di un incubo: un po' di pranzo in ritardo, una doccia fredda e rilassante dopo tutta la polvere dei viaggi, che è entrata non solo nei pantaloni ma anche nei polmoni, è veramente curativa!

Riesco anche a fare un bel sopralluogo per decidere dell'aula e delle sistema­zioni varie, dalla scelta di tavoli e sedie all'acquisto di “ciabatte” elettriche e ri­duttori.

Una cenetta frugale, abbondante, che finisce con un ananas dolce e asprino nello stesso tempo, e poi a nanna.

Dieci ore di sonno filate sono un record per me... ma siamo quasi nella foresta, non ci sono rumori, e solo al mattino gli uccellini gialli e neri riescono a sve­gliarmi. Quasi come a casa, sulla collina toscana della Valdichiana. Ma questa è un'altra storia!

Martedì, si cominciano le interviste ai possibili partecipanti ai due corsi che penso di fare, si leggono le notizie dall'Italia, ci si convince sempre più che lì i matti sono tutti fuori e i savi tutti dentro, ma non si capisce nemmeno dove è “dentro” e dove è “fuori”. Forse sbaglio, ma, come previsto, Renzi riuscirà a far risorgere SB dopo che tutto il mondo ci ha detto “finalmente lo avete mandato a casa!”. Così ricominceremo, anche qui, a sentirci dire “italiani? Bunga, bunga!”, che non è proprio nei nostri pensieri esserlo...

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La settimana, tra una cosa e l'altra e quell'altra ancora, è ormai trascorsa: sono veramente soddisfatto di come stanno andando le cose!

All'arrivo ho capito che i partecipanti al corso erano da selezionare quasi com­pletamente. Padre Giorgio ha invitato, come richiesto dal progetto, insegnanti e lavoratori, e qualche studente dell'ultimo anno.

Il “Progetto Informafrica - Kasaala” è di preparare formatori in informatica, ma anche di formare qualche ragazzo già uscito dalla scuola ad avviarsi a qualche lavoro e fare un corso agli studenti dell'ultimo anno, per far acquisire loro le prime conoscenze.

La selezione è buona: ci sono persone che hanno voglia di migliorarsi e che sono disposte a pagare anche la cifra che chiediamo loro: due rate di 3 euro agli studenti e due di 6 euro ciascuna a quelli che lavorano!

I corsi saranno due: al mattino per gli studenti e al pomeriggio per gli inse­gnanti e i lavoratori. Speriamo che succeda come a Gulu, dove abbiamo trova­to il lavoro a Boniface!

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Alcune considerazioni già postate ieri su Facebook...

Quando la sera mi collego ad internet, vado a leggere le notizie italiane su Rai­News... penso che anche stanotte potrei avere degli incubi...

Leggo della legge elettorale, della “vendita” della Banca d'Italia, dello “schiaffo” di un questore parlamentare ad una deputata grillina, degli insulti di un grillino alle donne del PD, oltre a quelli che quotidianamente i grillini riservano a tutti coloro che i problemi li vorrebbero risolvere pacificamente e davvero... leggo di processi di ogni genere, di omicidi sul lavoro, contro le donne (odio il termine abusato ed improprio di “femminicidio”)... leggo dei consueti disastri ambienta­li, della voracità di molti politici e funzionari statali, locali e non, di giudici che dicono che non è reato regalare una casa ad insaputa del beneficiario, anche se questi ricopre un ruolo istituzionale di primo ordine...

Qualcuno mi chiede, qui, cosa ne penso della situazione italiana! Mi vedo costretto a rispondere, mio malgrado e malgrado l'amore che nu­tro per la Bella Italia, quella storica, dell'arte, della musica, della natura: “E' un casino!”... non certo pensando alle case chiuse...

Temo proprio che gli italiani siano un popolo sostanzialmente immorale ed im­preparato all'etica politica, sociale, economica, umana.

Un popolo che continua a mantenere al potere SB, noto e condannato come evasore fiscale, probabile corruttore di alti gradi dello Stato (dai giudici agli uf­ficiali della Guardia di Finanza), probabile compratore di ragazze per uso im­proprio e personale, anche minorenni, un sicuro faccendiere della finanza glo­balizzata e via di questo passo, un popolo così non può che essere colluso e connivente!

Aggiungiamo a questo l'ascesa “democratica” di un comico con lo spirito della distruzione del sistema e il progetto della sostituzione dello stesso con la per­sona sua e di qualche consociato...

Aggiungiamo ancora che il partito che avrebbe dovuto salvaguardare l'Italia da tutto ciò: in parte è colluso con i “di cui sopra”; in parte è ancora legato ad una tradizione politica ormai morta e sepolta (la sinistra ex-PCI); in parte considera la possibilità di un agire politico etico, ma è incapace di sopportarne il peso (l'ex-Ulivo,ex-Margherita, ecc.); un'ultima parte è costituita da chi ha chiara­mente la maggioranza (Renzi), legata al modello dell'evasore e del comico, quelli cioè che dicono di volere un cambiamento ma non sanno cosa e come cambiare, probabilmente perché i loro personali interessi ne sarebbero scon­volti e i loro “promotori” (le varie lobbie delle armi, del gioco d'azzardo, dell'e­vasione fiscale a tutto campo, e così via) li ribalterebbero in un minuto!

Detto questo... mi vien voglia di rimanere in Uganda!

 

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