Finito
il corso, pronta la classe di informatica, il preside e gli insegnanti mi
sollecitano perché vogliono iniziare immediatamente i corsi del nuovo anno.
Trascorro
gli ultimi giorni a Kasaala prima di partire per il nuovo impegno a Ngetta,
dove si ricomincia daccapo o quasi.
Effettivamente a Ngetta una classe di informatica c'era già... l'avevo vista lo scorso anno, quando decisi di rinnovarla completamente. Una decina di vecchi, vecchissimi, direi quasi antichi, PC IBM, con appena 256 Mega di memoria, su cui avevano avuto l'idea di installare Windows XP sulla base di Windows 95! Come si faceva da giovani con la 500 Abarth...
Ma
anche l'aula era messa in modo da non poter molto insegnare, in giro lungo le
pareti, e senza proiettore.
Mercoledì
andrò a Ngetta e vedrò cosa hanno già fatto in base al “progetto Informafrica”
e poi comincerò uno o due corsi per docenti.
In
questi giorni sono stato un paio di volte a Luweero, la cittadina in cui c'è il
mercato, la sede della diocesi, chi fa le fotocopie e stampa i certificati.
Qualcuno mi accompagna e mi ci lascia, così posso fare quello che mi serve e
poi torno con il “boda-boda” che mi chiede il corrispettivo di meno di un
euro...
Quest'anno
ho scoperto che potrei rispamiare: invece che prendere il “moto-boda” potrei
prendere il “bici-boda”! Già... ho scoperto i ciclisti che mettono il
portapacchi dietro il sellino, ci installano un comodo cuscinetto, e fanno
servizio taxi a prezzo concorrenziale! Mi vengono In mente i carretti di Bombay
di cui mi parlava mio padre quando tornò da quattro anni in India... o i
riksciò di Pechino di qualche film del secolo scorso.
Domenica,
oggi, quasi normale, ma non ci sono i due sacerdoti comboniani: padre Giorgio
in giro a dire le sue messe nei villaggi “outside” e padre James che sta
tornando da Gulu dove è andato per la consacrazione di un nuovo sacerdote
comboniano. Peccato non esser potuto andare. Sarei tornato volentieri in quella
città tanto bistrattata dal governo ugandese e con tanti amici. Al nord, tra
gli Acholi, il gruppo etnico di Gulu e oltre, si dice che l'Uganda ufficiale
finisce al ponte di Karuma, quello delle bananine arrostite e servite nella
carta di giornale, degli spiedini di fegato e della diga cinese che dovrebbe
essere fatta sul Nilo.
Il
sacerdote diocesano che viene a dire le due messe, in lingua Luganda e in
Inglese per le scuole, è uno showman: la prima messa, inizia qualche minuto
dopo le 8 a finisce alle 10.30. Fortunatamente ho deciso di seguire quella in
inglese, così posso capire anche la predica... La messa in inglese, brevissima,
finisce alle 12... un'ora e mezzo...
All'una
ho appuntamento con il vicedirettore della scuola che mi ha invitato a pranzo a
casa sua anche quest'anno. Dovrebbe mandarmi una moto che conosce la strada.
Alle due mangio qualcosa in casa perché nessuno si è visto e sento i morsi
della fame. Poi vado a leggere...
Alle due e mezzo mi chiamano che Lukwago è arrivato a
prendermi; mi rivesto “da fuori” e vado, spiegandogli che mangerò qualcosa per
fare compagnia... African time! Non si era scordato: era solo “qualche minuto”
in ritardo e il telefonino glielo hanno rubato nei giorni scorsi...
Accoglienza
sempre molto calorosa, sia sua che della moglie. Un succo di frutta mista,
fatto in casa, che è superlativo; il “matoke”, la banana “planten” bollita
nella foglia del banano, veramente eccezionale, soprattutto con sopra la crema
di noccioline macinate e bollite!
Ottimo
e abbondante... stasera minestra e ananas!
Alla
prossima! … ma da Ngetta, regione di Lira, insomma... dalla prossima scuola!
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