Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

mercoledì 15 febbraio 2012

Finalmente al lavoro!


Ebbene sì! Mi tocca ripartire dal "finalmente"...

Ormai è passata una settimana dagli ultimi appunti... ho passato qualche gior­no di svogliatezza e di stanchezza, ma ora sono a posto, completamente in for­ma! Da due giorni mangio regolarmente, ho ripreso la vita normale e tutto è passa­to.

Da ieri ho cominciato a lavorare sul serio. Incontri, propositi e proposte da analizzare, comincio a conoscere le persone che mi affiancheranno per capire come funziona questa piccola grande azienda che produce mobili per la scuola, per l'ufficio, per la casa e poi casse da morto, articoli di artigianato del legno e comprende anche una bella bottega di artigianato al femminile, in cui si fanno sciarpe, borse di stoffa, e tanto altro.

Oggi pensavo alla settimana "in bianco" ed alla cucina e ai nostri pasti...
Qui la cucina è organizzata molto bene e si mangia un menu misto che va bene per gli europei ma anche per gli africani. La comunità è composta da un italia­no, un tedesco, un togolese ed un sudanese, oltre a me e qualche altro ospite che viene solo per mangiare, sempre di varie nazionalità.
Abbiamo pasta o riso, carne (poca ma buona!) o pesce, verdure cotte o crude, comprate al mercato o dell'orto interno, la polenta di mais bianco e poi la frutta locale, quasi tutta del giardino comunitario. Non manca nulla. E la domenica sera anche la birra!

Ma come siamo diversi a tavola!
Noi europei siamo gli affamati: mangiamo tutto il possibile e magari diamo se­gni di scontento il giorno che manca la frutta o c'è poca carne o la pa­sta è ma­gari un po' scotta...
Gli amici africani mangiano poco, molto poco, e quasi sempre la polenta, la verdura cotta e qualche frutto... e quando vedono il mio piatto vuoto mi dicono che ho mangiato poco!

Così torno a pensare che le risorse della terra non potranno essere sufficienti per tutti, se tutti si comportano come noi in occidente, dove, oltre che mangia­re tanto, sprechiamo almeno il doppio di quanto mangiamo!
E allora, benvenuta la grande crisi finanziaria, che ha costretto i ricchi a farci pagare i loro debiti, rendendoci consapevoli che dobbiamo stare attenti a quan­to spendiamo e consumiamo! Almeno non arriveremo ad esaurire il pianeta Terra entro il 2050, come dicono alcune previsioni basate sugli andamenti di un anno fa...
Tanto alla fine... i ricchi dovranno rinunciare a ciò che per noi sarebbe inutile e per loro è neces­sario in quanto superfluo, e magari andranno all'altro mondo lasciando sulla terra qualcosina in meno... e i poveri continueranno a sopravvi­vere da poveri, come sem­pre...


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