Progetto INFORMAFRICA


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martedì 12 giugno 2012

La rivoluzione dei fagioli



Ogni tanto i "giovani sessantottini" della mia età ricordano i tempi della contestazione, dei capelli lunghi, gli inizi del "rock 'n roll" e così via. Mai più mi sarei aspettato di sentir parlare di polizia nella scuola, di espulsioni di massa, e cose del genere qui, in Sud Sudan, in uno dei migliori "college" della nuova nazione, nella zona più tranquilla di tutto il paese!

Un piccolo passo indietro. Insegno informatica agli insegnanti del "Comboni College", una scuola modello con quasi tutti gli studenti e buona parte degli insegnanti che vivono all'interno del comprensorio; il piano degli studi, paragonabile ai nostri licei, è mutuato da quello ugandese, considerato uno dei più avanzati in questa parte di Africa.
Ragazzi e ragazze vivono in camerate separate da qualche centinaio di metri con guardiani e guardiane, mangiano alla mensa comune (appena inaugurato il nuovo salone da pranzo con tavoli e sedie per tutti). Acqua corrente dappertutto e corrente elettrica di giorno e di notte, grazie agli impianti di pannelli solari fatti da padre Ezio Bettini. Insomma... una scuola moderna in cui si paga una retta di circa 200 euro, comprensivi dell'insegnamento, del posto letto (senza materasso né cuscino), del pranzo e di tutti gli altri servizi minimi. Lo stipendio medio di un insegnante è di circa 150 euro al mese...

La scorsa settimana scoppia una sedizione da parte di un gruppo di studenti provenienti da Yei e da Juba. Motivo scatenante: i fagioli del pranzo non sono buoni! Accuse infondate agli insegnanti che difendono la scuola dicendo che i fagioli sono buoni, ma essendo di due tipi diversi, cotti male. Dopo due giorni di discussioni e fagioli buttati via da parte degli studenti più arrabbiati, lunedì riunione di tutta la scuola con i dirigenti della scuola ed il parroco, che rappresenta la "proprietà" comboniana della scuola (che scade a fine di quest'anno per il passaggio alla diocesi di Yei). Ci si rende conto che ci sono alcuni "sobillatori" che vogliono far chiudere la scuola ed andare a casa per fare una vacanza, e magari recare un po' di danno alla fama della scuola.
Prima di espellere i facinorosi o sospenderli come da regolamento, si raggiunge un accordo: la scuola si chiude fino alla fine della settimana corrente. Sabato sono convocati tutti i genitori di tutti gli studenti. Chi non verrà accompagnato dai genitori sarà sospeso o espulso.
Fino a sabato lunghe file di studenti a perorare le più svariate cause. Sabato, finalmente, arrivano buona parte dei genitori. Tutti si rendono conto che le richieste dei ragazzi sono assolutamente infondate, così la parentesi si chiude con la riammissione da lunedì di tutti gli studenti. Intanto gli insegnanti e i dirigenti cercano di scoprire i sobillatori, prima che trovino qualche altra scusa per generare ulteriori proteste.

Numerose domande mi si pongono e ci poniamo un po' tutti: lo scoppio del '68 in Europa è nato per motivi di cambio generazionale, di ribellione contro la guerra del Vietnam e contro la spinta capitalistica di quegli anni, che creava (come ha creato) un aumento delle differenze tra ricchi e poveri, e così via. Ma qui la maggior parte dei ragazzi che studiano sono mantenuti dai genitori o dal villaggio o dalla famiglia allargata che lavora per pagare le rette e magari mangia solo "kassawa" (una radice che sa di patata, nota anche con il nome in swahili di "manioca") e "sukumawiki" (un'erba che si cuoce e si mangia con la polenta di mais bianco o, appunto, con la manioca). I fagioli sono distribuiti proprio per coprire le carenze di calorie che portano i ragazzi alla denutrizione.
E i ragazzi della scuola sono veramente di "sana e robusta costituzione"!
Forse anche loro stanno cercando di ottenere qualcosa di più dalla vita... ma si tratta del telefonino, che hanno quasi tutti, della radiolina e così via... si scordano che a casa non c'è energia elettrica, il pozzo è a mezzo chilometro (ma ci vanno le donne!), c'è poco da mangiare, non esistono servizi igienici né, tanto meno le docce o altri ammennicoli di questo genere...

In realtà vogliono ottenere ciò che la televisione mostra loro che nel mondo occidentale tutti hanno... in televisione!... Purtroppo che la televisione è uno "specchietto per allodole" non glielo spiega nessuno! 
 
I "signori bianchi", i volontari delle ONG, guadagnano cifre iperboliche e vivono qui da nababbi, sperperando denaro ed offrendo ai popoli poveri (i cosiddetti PVS, paesi in via di sviluppo) lo spettacolo indegno della nostra civiltà dello spreco globalizzato!




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