Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

domenica 2 agosto 2020

20.06 – Sei mesi in Uganda, quattro in casa (o quasi)




Dopo diverse fasi di uscita dal lockdown, più o meno siamo arrivati alla possibi­lità di circolare quasi liberamente: mancano ancora i boda-boda, per ora auto­rizzati al trasporto di sole merci, ma molti circolano con passeggeri e magari anche due, e senza casco per il pilota, e senza mascherina, cose ormai entram­be vietate, ma qui, finché non li prende la polizia e sequestra la moto, la legge è sempre un’opzione rispettabilissima quanto inutile.

Sono già tre i casi di driver di boda-boda che, al momento del sequestro della moto, si sono dati fuoco suicidandosi! Dopo quattro mesi di impossibilità di la­voro, molti di loro non hanno i soldi per mangiare e per portare qualcosa alle famiglie. Purtroppo il governo decide secondo una mente piuttosto contorta: un esempio su tutti… I centri commerciali hanno potuto riaprire e tutti lavorare, mentre le “arcades”, palazzi commerciali pieni di negozi e botteghe di artigiani, non sono ancora abilitati… Nessuno ha capito quale sia la differenza al di là del nome, ma alcuni fanno la fame ed altri si stanno risollevando…

Altre contraddizioni… Sono stati autorizzati a circolare i taxi a metà passeggeri, e le officine meccaniche (la maggioranza dei taxi passa ore al giorno per farsi mantenere “circolante”) ma non erano stati autorizzati a riaprire i negozi di parti di ricambio…

Sono riaperte molte manifestazioni pubbliche, ma non le chiese… Non si capi­sce perché non siano stati ancora autorizzati i barbieri ed i parrucchieri…

In compenso, ma soprattutto in conseguenza della riduzione generalizzata del­le attività, i prezzi dei trasporti sono quasi raddoppiati, così come i prezzi di molte merci anche di larghissimo consumo!



Tornare in città, a Kampala, il primo giorno è stato piuttosto scioccante: la cit­tà, piena di cantieri di lavoro a febbraio, sta cambiando volto… molti lavori sono finiti, le aree pedonali, con piste ciclabili e per i veicoli pubblici, sono state anche adornate con aiuole verdi, la circolazione è sempre frenetica e disordina­ta, ma questo perché, come mi ha risposto un boda-boda che ho “stoppato” per attraversare la strada nel traffico bloccato, “questa è l’Uganda!”.

Dopo quasi un mese di sblocco progressivo, le cose stanno cambiando, si torna verso la “normalità”, i boda-boda stanno riprendendo il sopravvento ed il “po­tere” su strade e marciapiedi, i taxi hanno ripreso a suonare per attirare i pas­seggeri, ed i pedoni hanno sempre più premura, perché non potendo prendere i boda, devono percorrere a piedi anche lunghe distanze… Kampala, città stesa su una serie di infinite colline, come Roma, è poco praticamente “ciclabile”, come invece predica il “babbo-presidente”, che vuole la salute dei propri figli ugandesi…

Un ultimo esempio è l’aeroporto internazionale. Era in fase di ristrutturazione da mesi… I divieti dovuti a Covid19 hanno aiutato a lavorare, ma, al momento, i voli sono tutti sospesi, a parte qualche “volo speciale” organizzato da Amba­sciate e compagnie aeree, per superare i problemi che si presentano di giorno in giorno…





Notizie dell’ultima ora… i boda-boda riprenderanno dalla prossima settimana a lavorare, così il caos sarà totale, in compenso riapriranno anche barbieri e par­rucchieri, ma non le chiese, le scuole, gli aeroporti e le frontiere...

Il babbo-presidente, ormai nonno, ha detto che “per le scuole dobbiamo ancora valutare alcune cose”: la moglie è il ministro della Pubblica Istruzione; per la chiese aspettiamo un accordo con tutte le chiese cristiane; per quanto concer­ne aeroporti e frontiere, “la situazione all’estero è troppo confusa ed è meglio tenere ancora chiuso lo scambio di persone...”.

Così vedo avvicinarsi il momento della richiesta di una ennesima proroga del visto, per altri 30 giorni e quindi, visto lo spostamento del corso che dovevo fare in agosto/settembre in Mozambico (in cui la situazione sanitaria è delle peggiori, ma quella politica non scherza!), potrò rientrare all’inizio di settem­bre, salvo ulteriori problemi internazionali.



L’altro giorno abbiamo avuto una riunione via “Zoom” del CdA della Fondazione “Bridget Evalyne Found.”, che cura i progetti e la distribuzione dei fondi tra i bambini che seguiamo a Ruti, a Bukunda, ecc. ed il “Progetto Moyo-Lefori”, per cui stiamo raccogliendo i fondi per la costruzione di un centro scolastico per un “bacino di utenza” di oltre 1200 bambini in età scolare o pre-scolare, e per il quale siamo anche in attesa di una speriamo cospicua donazione della Regione Trentino-Alto Adige.

Questa riunione è stata molto proficua perché, essendosi fermato un po’ il tem­po, abbiamo avuto una percezione più esatta di cosa dovremo fare… Io ho avu­to l’incarico di Responsabile Operativo locale che, con un paio di volontari/ie, dovremo far girare le operazioni nel migliore dei modi. Gli altri membri del CdA avranno alcuni incarichi di “guida”, relativamente a progetti, educazione, atten­zione alla salute, diritti dei bambini, ecc.



Al termine del lungo lockdown di Covid-19, durate il quale nessuno ha osato chiedere aiuto a nessuno, riaprendosi le scuole, ci ritroveremo con le casse asciutte… e dovremo pagare le rette dei bambini e ragazzi che torneranno a scuola! Cercheremo di far fruttare quel poco che ci è rimasto dal primo trime­stre e poi vedremo di ricominciare a “spremere” voi, nostri amici e benefattori, chiedendovi di dimostrare ancora una volta la vostra generosità…

Nel prossimo “Buongiorno mondo!” inviteremo tutti gli amici a diventare parte­cipi delle attività della Fondazione (Associazione), ed a partecipare ai vari sin­goli progetti per la scolarizzazione, la salute, i diritti dei bambini.







R I C O R D A T E !!!



Nelle librerie è uscito “La Grotta della Pace”, un romanzo per ragazzi (9-99 anni) a firma di Roberto Morgese e mia, ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno nominalmente, alla scorsa Pasqua.

Ediz. Messaggero Padova”. Costo euro 16,50.



Gli utili delle vendite sono destinati integralmente alla “Bridget Evalyne Foundation” di Kampala, che finanzia i nostri progetti per nuove scuole, per il diritto allo studio, con il pagamento delle rette scolastiche ai “meno abbienti”, e per la salvaguardia dei “diritti dell’infanzia”, come il disconoscimento della paternità…



Prenotatelo da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, diretta­mente, a maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedi­zione.



IL RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA

FONDAZIONE BRIDGET EVALYNE”



Attraverso il solito canale IBAN

(causale: “Grotta della Pace”,

Diritto allo studio”,

Progetto MOYO-LEFORI”)



Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470




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