Trascorso il Capodanno a Gulu, sono rientrato a
Kasaala, dove la prossima settimana e fino alla fine di gennaio terrò
il corso agli insegnanti della scuola secondaria dei comboniani.
Il Capodanno è stato quanto meno “normale”,
nel senso occidentale del termine… Cena in famiglia allargata…
poi le donne hanno finito i preparativi e le pulizie per far trovare
la casa perfetta al nuovo anno, i bambini hanno continuato a giocare
e guardare i cartoni animati alla tv, i “maschietti” hanno
chiacchierato del più e del meno.
Allo scoccare della mezzanotte si sono visti i
fuochi artificiali di Gulu (niente a che vedere con quelli di s.
Ranieri a Pisa, per esempio)… poveri ma belli…
La bottiglia di spumante è stata sostituita da
una bottiglia di vino dolce ugandese a 12°: vino di ananas e altri
frutti, ricorda i vini passiti, ma molto da lontano… Pantelleria
non c’entra per nulla… Ai bimbi e agli altri le bibite, a me il
padre ha fatto avere una birra!
Cosa vuoi più dalla vita???
Alle sette del 1° gennaio la messa, tanto per non
dormire mai troppo… Quindi passeggiata all’alba fino alla chiesa
e poi, già con un bel sole, per ritornare…
L’ultima visita a Gulu vado a farla al centro
“Comboni Samaritans Gulu”, dove qualche anno fa sono stato un
paio di mesi a fare un’aula di informatica e il relativo corso per
i docenti. Poi la scuola non ha proseguito il progetto, ma mi faceva
piacere rivedere il direttore e, soprattutto, la suora comboniana che
lo controlla: non è più suor Dorina, ora Provinciale delle suore
comboniane italiane, ma suor Giovanna Calabria, che ha fondato questo
centro molti anni fa e che avevo incontrato a Juba in qualche
pellegrinazione. Accoglienza a dire poco molto calorosa. Bene. Nel
negozietto dove vengono venduti i prodotti della cooperativa delle
donne con handicap mi compro altri due piccoli presepi per la mia
collezione…
Ancora due giorni di preparazione per il corso che
terrò a Kasaala e poi l’arrivederci a Gulu, al suo mercato, alle
sue strade polverose e alla famiglia che mi ha ospitato per queste
settimane.
La bimba più piccola, Lala, tre anni a gennaio,
ha finalmente famigliarizzato un po’ e ogni tanto, quando ha tempo
libero dagli altri impegni, - l’abbiamo soprannominata
“supervisor”, perché controlla sempre tutto e tutti - viene a
giocare e a farsi prendere in braccio… ma non voglio esagerare,
sapendo che mancano pochi giorni alla partenza…
Viaggio verso Kasaala ottimo, bus velocissimo ma
prudente con un autista da cartolina: probabilmente somalo, nero, con
la barba, in divisa ufficiale della compagnia, con un copricapo che
ricorda quelli di Sandokan e dei personaggi dei racconti di Salgari e
i guanti da pilota… bellissimo!
L’indomani, giorno dell’Epifania, telefono per
ringraziare dell’accoglienza e mi dicono che Lala continua a girare
per casa cercandomi e chiedendo a tutti se mi hanno visto e dove
sono… L’ho conquistata!… ma mi dispiace molto sentire che mi
cerca…
La scuola-college è pronta: i pannelli solari
sono installati da tempo, grazie ai soci e benefattori
dell’associazione “Economia Alternativa”, i tavoli e le sedie
ci sono, i pc, regalo di “Informatici Senza Frontiere”, anche.
Faccio la “selezione” degli insegnanti che parteciperanno… ne
scelgo nove perché tre posti vanno al direttore, alla segretaria ed
al responsabile contabile che vogliono (e ne hanno bisogno) di
approfondire la conoscenza. Il corso sarà un corso di base, ma per
loro vuol dire fare un passo di venti anni e più: conoscere come è
fatto e funziona un pc, cosa è un sistema operativo, usare la
video-scrittura e il foglio elettronico o imparare a preparare le
diapositive per una presentazione è basilare. In più faranno anche
un po’ di pratica, visto che non hanno la possibilità di avere un
pc personale…
Lo stipendio di questi insegnanti, e parliamo
delle scuole superiori, va dai 200 ai 300 mila scellini, pari a 60-90
euro… Un pc portatile costa circa 300 euro…
Il corso, che non è gratuito, viene fatto pagare
40 mila scellini, circa 11 euro, per dare un valore che non sia alto,
ma perché così sono tutti impegnati al massimo. Pagamento in due
rate… la prima e la seconda settimana…
E’ un impegno che si prendono investendo sulle
loro capacità personali!
Ovviamente il ricavato va a coprire i costi del
corso (certificati, stampe varie, il mio trasporto quotidiano, ecc.).
Ecco, il trasporto quotidiano… La scuola dove
tengo il corso è ad otto chilometri dalla comunità. Padre Giorgio
mi aveva offerto l’auto per andare e tornare, ma io qui non intendo
guidare: basterebbe che urtassi un bambino e sarebbe la volta che
qualcuno mi fa la pelle… Si decide di fare un accordo con un
“boda-boda”, la moto-taxi, che mi verrà a prendere tutte le
mattine e mi riporterà indietro nel tardo pomeriggio, alla fine
delle lezioni. Ottima decisione…
La strada è tutta sterrata e stretta e quando si
incontrano auto o camion in senso contrario ci si deve buttare fuori
strada per non fare scontri frontali, in compenso si viene coperti di
polvere rossa…
Il mio “taxi”, provato nel primo percorso per un sopralluogo all’aula, ha deciso di non farmi prendere troppa polvere: faremo un percorso misto, tra strada sterrata e sentiero nella foresta di piante tropicali… mancano solo i leoni…
Il mio “taxi”, provato nel primo percorso per un sopralluogo all’aula, ha deciso di non farmi prendere troppa polvere: faremo un percorso misto, tra strada sterrata e sentiero nella foresta di piante tropicali… mancano solo i leoni…
Così avrò la gioia di fare 25 minuti di
motocross al mattino ed altrettanti al pomeriggio…
Passata la Befana, le feste se ne sono andate, i
nostri bimbi tornano a scuola, quelli ugandesi cominciano a fine mese
il nuovo anno scolastico, dopo due e mezzo di vacanza: nei mesi da
ottobre a gennaio, stagione delle piogge, è difficile arrivare anche
a scuola…
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