Così ho iniziato gli auguri per il nuovo anno e il nuovo decennio. E io, per non lasciarmi mancare nulla, come mi dice qualcuno magari con un pochino di invidia, ma poca eh!, il 4 gennaio ero di nuovo in Uganda.
Questa
volta, non avendo più un solo progetto da seguire per una
congregazione o per Informatici Senza Frontiere o per altri, ho
cominciato a cercare un miniappartamento per poter vivere senza
costi aggiuntivi, ma solo con la quota pertinente dei progetti che si
stanno sviluppando.
Per
ora l’alloggio è un albergo di periferia, pulito, non caro, che mi
dà anche la prima colazione europea, ma con il tè, pane, margarina
e uovo sodo…
Il
viaggio è andato benissimo, nessun controllo, ma non avevo niente di
speciale, e quindi tutto in regola per potermi riprendere dal
viaggio tra il sabato e la domenica. Da lunedì si riprendono i
contatti e le telefonate si sprecano.
Tanto
per cominciare facciamo un veloce riepilogo della situazione.
A
Ruti, con Sandra che non ha voluto mandare tutti i suoi bambini a
scuola a tempo pieno e non ha voluto accettare l’offerta di andare
per tre anni a scuola lei stessa, a spese della Fondazione, per
diventare “manager scolastica”, abbiamo rotto la
collaborazione: i 7 bambini che abbiamo reintegrato nelle famiglie,
sono da noi assistiti per le tasse scolastiche e l’alloggio nella
scuola dal lunedì al venerdì. Gli altri li tiene lei nella sua
casa, con l’aiuto di altri sponsor europei: noi abbiamo deciso
di non sostenerla per via delle condizioni in cui i bimbi sarebbero
rimasti, in contrasto con il progetto di miglioramento di vita per
quei bimbi che recuperiamo alle famiglie e che aiutiamo a stare
meglio in tutti i sensi.
Il
progetto della “scuola/casa-famiglia” è solo stato spostato di
luogo, grazie alla richiesta delle autorità municipali di Moyo, al
nord dell’Uganda, al confine con il Sud Sudan. La località si
chiama “Lefori”
e si trova ai margini del grandissimo campo per rifugiati sud
sudanesi di Palorinya, di cui abbiamo parlato a settembre.
La
scuola dei manghi, quella di Lefori,
è cresciuta con un solo edificio e molti manghi, sotto cui si dirige
la scuola, si fanno le lezioni, si prende il fresco durante le
ricreazioni…
Ora
il numero di bambini sta crescendo in modo anomalo ed occorre
preparare le aule per la scuola materna e per quella elementare
allargata a tutti.
La
Regione Trentino-Alto Adige, grazie alla stretta collaborazione
dell’associa-zione “Docenti Senza Frontiere”, sta
studiando il nostro progetto per vedere se si è possibile
finanziarlo.
Qui
il progetto è proprio una scuola completa di vari edifici per la
scuola materna, la scuola elementare, i locali per gli
insegnanti e i servizi igienici, oltre al dormitorio per i bambini
che rimarranno a scuola dal lunedì al venerdì.
Ovviamente
tutte le somme già arrivate e quelle che verranno sono state
redistribuite per i bambini alloggiati alla scuola di Ruti ed
altri di altri villaggi, mantenendo quindi fede all’impegno di
toglierli dalla strada e restituirli ai parenti e tutori, ma
obbligandoli a partecipare attivamente alle attività scolastiche, o
per la scuola che si va a costruire a Lefori.
L’anno
appena cominciato, che per le scuole qui comincia all’inizio di
febbraio, ci porterà ad assistere una trentina di bambini con
l’assistenza allo studio (pagamento delle tasse e dei servizi
scolastici) nonché altre spese, libri e altro per aiutare le
famiglie fino in fondo.
Sempre
seguendo il principio che la Fondazione aiuta chi si aiuta e
collabora, in qualsiasi modo, al mantenimento dei bambini.
La
vita qui non è mai monotona… dicono che sono in arrivo le locuste,
che ci saranno a rischio le vite di una decina di milioni di persone
nell’Africa Orientale (Kenya, Somalia, Uganda, ecc.). Siamo quasi a
fine gennaio e le locuste non sono ancora arrivate, se non in piccolo
numero, nella regione orientale, montagnosa e semidesertica
della Karamoja.
Due
anni fa, ad agosto 2018, eravamo a Kalongo, ai margini della
Karamoja, e le locuste erano arrivate, ma in quantità relativamente
bassa e nessuno se ne era curato minimamente: sono i fenomeni
naturali che si ripetono da migliaia di anni, ma allora non c’era
Facebook per parlarne, nemmeno a proposito…
Invece,
nonostante la presenza massiccia di asiatici, cinesi, indiani,
pakistani, l’epidemia di “coronavirus” ancora non si è
avvicinata…
R
I C O R D A T E !!!
Il
20
settembre,
è uscito “La
Grotta della Pace”,
un romanzo per ragazzi (9-16 anni) a
firma di Roberto Morgese e mia,
ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno
nominalmente, alla scorsa Pasqua. “Ediz.
Messaggero Padova”.
Costo
euro 16,50.
Prenotatelo
da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, direttamente, a
maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà
ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedizione.
IL
RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA
“FONDAZIONE
BRIDGET EVALYNE”
Attraverso i soliti
canali IBAN (causale “Grotta della Pace”)
Paolo MERLO IT47N
06175 14110 000009 206470
BOZEN SOLIDALE IT77N
08081 11610 000306 006043
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