Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

giovedì 24 dicembre 2020

20.02 – Buongiorno Mondo!



                            CE L’ABBIAMO FATTA !!!


Carissimi Amici!

Ancora un lungo silenzio ha preceduto questa nuova lettera dal “Progetto Scuola-College di Lefori (Moyo, Uganda)”.

Un lungo silenzio dovuto al quasi totale stop a tutte le attività anche qui, nel cuore dell’Africa, dove il Covid19 non ha ancora avuto la possibilità di mietere tante vittime come in altre zone del mondo, grazie anche al blocco totale o quasi delle frontiere e degli aeroporti, ma anche grazie al fatalismo della vita africana. Non dico che il fatalismo salva dal Covid19, ma la presenza in vari periodi, di AIDS (HIV), di malaria, di Ebola e soprattutto della fame e della mancanza di assistenza sanitaria da parte dei governi locali, fa sì che Covid19 sia considerata dai più una nuova seccatura da cui bisogna stare attenti, ma che, alla fine, può anche uccidere, ma anche no…


Il Progetto Scuola-College di Lefori, Moyo (“La scuola che vorrei”)

In questi mesi di silenzio da parte mia, silenzio anche scaramantico, visto che eravamo in dolce e silente attesa dell’approvazione del progetto da parte della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, abbiamo lavorato tutti quasi di nascosto, per essere pronti ad un eventuale, sperato, sognato, desiderato “SI”…

Ebbene, il 14 settembre, questo sogno si è materializzato nel finanzia-mento del Progetto da parte della Regione, il 70% di 85.000 euro. Il lavoro di preparazione fatto nel silenzio e con tanta pazienza da tante persone, si sta rilevando fondamentale per un inizio immediato dei lavori.
La “fortuna” del mio “lockdown” in terra di Uganda per ormai oltre nove mesi dà i suoi frutti.
In questo periodo infatti, tutti i legami di amicizia e collaborazione si sono rinforzati e chiariti in molti modi, le posizioni e le responsabilità sono state messe “nero su bianco”, i gruppi di lavoro si sono formati e la Comunità di Lefori, attraverso la sua “Associazione Genitori e Insegnanti”, ha preparato tutti i suoi piani di “raccolta fondi” e di lavoro e recupero dei materiali in loro carico: la Comunità parteciperà, in lavoro, materiali ed assistenza ai lavoratori, per circa il 20-25% del totale della spesa… Noi, Amici miei, dovremmo riuscire a raccogliere, partendo da ora, e penso entro giugno 2021, circa 20-25.000 euro, per coprire quei fabbisogni che non sono previsti nel progetto (altrimenti non approvabile dalla Regione TAA!): libri, giochi per la nursery, accessori di arredamento e quant’altro. Sono sicuro che la vostra generosità, fin qui dimostrata oltre il mio immaginabile, continuerà a fare tutti gli sforzi possibili per terminare questa grande scuola-college: 4 edifici, più i servizi igienici, più la cucina, più, se possibile un quinto edificio per la biblioteca, gli spettacoli dei ragazzi e i meeting della comunità nei giorni di visita alla scuola!

La “cooperazione”, tanto fortemente da me richiesta fino dall’inizio, tra tutte le famiglie di questo villaggio; la “responsabilizzazione” come genitori e insegnan-ti, raggiunta con la formazione dell’Associazione-Cooperativa tra loro; non ultima la grande donazione di terreno avuta da un abitante del villaggio stesso; ecco… la partecipazione intrecciata nelle diverse forme di gestione del villaggio e delle strutture utili allo sviluppo della zona sono alla base di questo sforzo e del grande accordo (devo dirlo senza timore: apartitico ma intensamente politico!) con cui tutti vanno avanti insieme!


La “posa del primo mattone”

Il primo ottobre sono stato invitato dalla comunità a partecipare alla posa del primo mattone della nuova struttura.
Della cerimonia non sto a parlare: grande sfoggio di autocelebrazione da parte di tutti, ma in questo senso si è compresa la grandissima gioia di aver raggiunto il traguardo della prima tappa di un lavoro che sarà pesante e pressante per tutti.
Un deputato locale (ministro della salute di primo intervento) ha promesso qualche quintale di cemento ed altri aiuti dicendo anche che, essendo in periodo elettorale, prevede di farci avere aiuti anche dal governo centrale: tutto il mondo è paese e tutti i partiti al potere sono quello che per noi è stata la “dc” del dopoguerra.


Education. Pagamento delle tasse scolastiche.

Dopo il lungo blocco a causa del lockdown generale, le scuole stanno per riprendere anche qui, iniziando con le università, poi le scuole secondarie ed infine le primarie e materne. Tutto andrà a regime con un anno di ritardo...
I nostri bimbi di Ruti verranno seguiti da me e da altri collaboratori che mantengono i contatti con le famiglie e che seguono i bambini nel loro percorso scolastico in piena sintonia con gli insegnanti ed il management della scuola stessa.
Ringrazio fin da ora coloro che stanno inviandoci mensilmente le “quote”, e ci tengo a sottolineare che in questo modo possiamo sempre intervenire per sopperire anche alle piccole spese straordinarie di inizio anno e quadrimestrali.
Chi volesse avere una “scheda” dei bimbi che seguiamo ce lo facciano sapere e daremo tutte le notizie possibili.
Sinceramente, in via del tutto personale, non mi sembra molto giusto distribuire “schede personali” dei bambini, con foto ed altri dati: possiamo, a mio parere, accontentarci di avere la lista dei nomi dei bimbi che sosteniamo, magari con una loro foto “scolastica” e le notizie sul cammino scolastico stesso.


“La Grotta della Pace”
di R. Morgese e P. Merlo (Ediz. Messaggero Padova)
 
Un bell’aiuto,
che ci è mancato molto in questi mesi di “Covid19” e relativo “lockdown”,
è quello che potreste darci promuovendo la diffusione del libro “La Grotta della Pace”, di R. Morgese e P. Merlo, illustrazioni di L. Salvagno, prezzo 16,50€. (Spese di spedizione a nostro carico).

Si tratta di un romanzo per ragazzi (da 9 a 99 anni) ambientato in Sud Sudan durante la guerra civile durata dal 2013 al 2019. I risvolti del racconto sono tali da farci dire che gli adulti dovrebbero leggerlo prima dei giovani…
L’acquisto presso di noi comporta un introito totale di quasi 9€ a copia per la Associazione (che poi li gira al “Progetto”).
L’acquisto sui canali normali porta alla Associazione una cifra di circa 2€… gli altri 7 se ne vanno in spese di spedizione e guadagni di distributori e librerie…

Sarebbe molto bello, nei prossimi mesi di novembre e dicembre, poter organizzare qualche presentazione del libro, nelle scuole o negli oratori o nelle biblioteche comunali o scolastiche, tenendo presente la possibile disponibilità mia e di Roberto Morgese ad essere presenti personalmente.

Per ordinare basta inviare una email con l’esatto indirizzo postale a cui inviare il libro ed un recapito telefonico e/o WhatsApp. Risponderemo con email o messaggio WhatsApp o telefonico indicando, ove l’ordine non fosse già accompagnato dal versamento, le coordinate bancarie per il pagamento.

Al momento vi preghiamo, per qualsiasi versamento, indicando la causale  (“Progetto Lefori, Moyo”, “Adozione allo Studio”, “La Grotta della Pace”, ecc.), di effet­tuare i versamenti sulla Carta Prepagata indicata dal seguente IBAN:

Paolo MERLO        IT16N 32875 01600 C18588 850016

ATTENZIONE…    Vi chiediamo di verificare il codice IBAN di accredito:
gli IBAN precedenti non sono più utilizzabili. GRAZIE !


CONTATTI

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domenica 2 agosto 2020

20.06 – Sei mesi in Uganda, quattro in casa (o quasi)




Dopo diverse fasi di uscita dal lockdown, più o meno siamo arrivati alla possibi­lità di circolare quasi liberamente: mancano ancora i boda-boda, per ora auto­rizzati al trasporto di sole merci, ma molti circolano con passeggeri e magari anche due, e senza casco per il pilota, e senza mascherina, cose ormai entram­be vietate, ma qui, finché non li prende la polizia e sequestra la moto, la legge è sempre un’opzione rispettabilissima quanto inutile.

Sono già tre i casi di driver di boda-boda che, al momento del sequestro della moto, si sono dati fuoco suicidandosi! Dopo quattro mesi di impossibilità di la­voro, molti di loro non hanno i soldi per mangiare e per portare qualcosa alle famiglie. Purtroppo il governo decide secondo una mente piuttosto contorta: un esempio su tutti… I centri commerciali hanno potuto riaprire e tutti lavorare, mentre le “arcades”, palazzi commerciali pieni di negozi e botteghe di artigiani, non sono ancora abilitati… Nessuno ha capito quale sia la differenza al di là del nome, ma alcuni fanno la fame ed altri si stanno risollevando…

Altre contraddizioni… Sono stati autorizzati a circolare i taxi a metà passeggeri, e le officine meccaniche (la maggioranza dei taxi passa ore al giorno per farsi mantenere “circolante”) ma non erano stati autorizzati a riaprire i negozi di parti di ricambio…

Sono riaperte molte manifestazioni pubbliche, ma non le chiese… Non si capi­sce perché non siano stati ancora autorizzati i barbieri ed i parrucchieri…

In compenso, ma soprattutto in conseguenza della riduzione generalizzata del­le attività, i prezzi dei trasporti sono quasi raddoppiati, così come i prezzi di molte merci anche di larghissimo consumo!



Tornare in città, a Kampala, il primo giorno è stato piuttosto scioccante: la cit­tà, piena di cantieri di lavoro a febbraio, sta cambiando volto… molti lavori sono finiti, le aree pedonali, con piste ciclabili e per i veicoli pubblici, sono state anche adornate con aiuole verdi, la circolazione è sempre frenetica e disordina­ta, ma questo perché, come mi ha risposto un boda-boda che ho “stoppato” per attraversare la strada nel traffico bloccato, “questa è l’Uganda!”.

Dopo quasi un mese di sblocco progressivo, le cose stanno cambiando, si torna verso la “normalità”, i boda-boda stanno riprendendo il sopravvento ed il “po­tere” su strade e marciapiedi, i taxi hanno ripreso a suonare per attirare i pas­seggeri, ed i pedoni hanno sempre più premura, perché non potendo prendere i boda, devono percorrere a piedi anche lunghe distanze… Kampala, città stesa su una serie di infinite colline, come Roma, è poco praticamente “ciclabile”, come invece predica il “babbo-presidente”, che vuole la salute dei propri figli ugandesi…

Un ultimo esempio è l’aeroporto internazionale. Era in fase di ristrutturazione da mesi… I divieti dovuti a Covid19 hanno aiutato a lavorare, ma, al momento, i voli sono tutti sospesi, a parte qualche “volo speciale” organizzato da Amba­sciate e compagnie aeree, per superare i problemi che si presentano di giorno in giorno…





Notizie dell’ultima ora… i boda-boda riprenderanno dalla prossima settimana a lavorare, così il caos sarà totale, in compenso riapriranno anche barbieri e par­rucchieri, ma non le chiese, le scuole, gli aeroporti e le frontiere...

Il babbo-presidente, ormai nonno, ha detto che “per le scuole dobbiamo ancora valutare alcune cose”: la moglie è il ministro della Pubblica Istruzione; per la chiese aspettiamo un accordo con tutte le chiese cristiane; per quanto concer­ne aeroporti e frontiere, “la situazione all’estero è troppo confusa ed è meglio tenere ancora chiuso lo scambio di persone...”.

Così vedo avvicinarsi il momento della richiesta di una ennesima proroga del visto, per altri 30 giorni e quindi, visto lo spostamento del corso che dovevo fare in agosto/settembre in Mozambico (in cui la situazione sanitaria è delle peggiori, ma quella politica non scherza!), potrò rientrare all’inizio di settem­bre, salvo ulteriori problemi internazionali.



L’altro giorno abbiamo avuto una riunione via “Zoom” del CdA della Fondazione “Bridget Evalyne Found.”, che cura i progetti e la distribuzione dei fondi tra i bambini che seguiamo a Ruti, a Bukunda, ecc. ed il “Progetto Moyo-Lefori”, per cui stiamo raccogliendo i fondi per la costruzione di un centro scolastico per un “bacino di utenza” di oltre 1200 bambini in età scolare o pre-scolare, e per il quale siamo anche in attesa di una speriamo cospicua donazione della Regione Trentino-Alto Adige.

Questa riunione è stata molto proficua perché, essendosi fermato un po’ il tem­po, abbiamo avuto una percezione più esatta di cosa dovremo fare… Io ho avu­to l’incarico di Responsabile Operativo locale che, con un paio di volontari/ie, dovremo far girare le operazioni nel migliore dei modi. Gli altri membri del CdA avranno alcuni incarichi di “guida”, relativamente a progetti, educazione, atten­zione alla salute, diritti dei bambini, ecc.



Al termine del lungo lockdown di Covid-19, durate il quale nessuno ha osato chiedere aiuto a nessuno, riaprendosi le scuole, ci ritroveremo con le casse asciutte… e dovremo pagare le rette dei bambini e ragazzi che torneranno a scuola! Cercheremo di far fruttare quel poco che ci è rimasto dal primo trime­stre e poi vedremo di ricominciare a “spremere” voi, nostri amici e benefattori, chiedendovi di dimostrare ancora una volta la vostra generosità…

Nel prossimo “Buongiorno mondo!” inviteremo tutti gli amici a diventare parte­cipi delle attività della Fondazione (Associazione), ed a partecipare ai vari sin­goli progetti per la scolarizzazione, la salute, i diritti dei bambini.







R I C O R D A T E !!!



Nelle librerie è uscito “La Grotta della Pace”, un romanzo per ragazzi (9-99 anni) a firma di Roberto Morgese e mia, ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno nominalmente, alla scorsa Pasqua.

Ediz. Messaggero Padova”. Costo euro 16,50.



Gli utili delle vendite sono destinati integralmente alla “Bridget Evalyne Foundation” di Kampala, che finanzia i nostri progetti per nuove scuole, per il diritto allo studio, con il pagamento delle rette scolastiche ai “meno abbienti”, e per la salvaguardia dei “diritti dell’infanzia”, come il disconoscimento della paternità…



Prenotatelo da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, diretta­mente, a maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedi­zione.



IL RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA

FONDAZIONE BRIDGET EVALYNE”



Attraverso il solito canale IBAN

(causale: “Grotta della Pace”,

Diritto allo studio”,

Progetto MOYO-LEFORI”)



Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470




sabato 9 maggio 2020

20.01 – Buongiorno Mondo!



Carissimi Amici!

dopo alcuni mesi di silenzio, riparte con nuova vita e con nuove notizie e idee che abbiamo messo in discussione, questo “blog”, nato per favorire le comuni­cazioni tra il “Progetto Casa Famiglia Ruti”, trasformatosi poi a metà dello scor­so anno in “Progetto Scuola-College Moyo”, e i tanti amici che sono impegnati fino dal 2016/2018, dalla scuola di Bukunda, ad aiutare i bambini che seguo con gli amici ugandesi della “Fondazione Bridget Evalyn”

Per ripartire con il piede giusto, chiedo umilmente scusa a tutti per questo lun­go silenzio, ma in particolare a tutti coloro che mi hanno sollecitato a riprende­re la comunicazione interrotta ed a raccontare gli sviluppi dei Progetti, che nel frattempo sono nati...
Il silenzio è stato dovuto in parte ai numerosi impegni che mi hanno bloccato in Italia da settembre a fine anno, con la presentazione del libro “La Grotta della Pace”, di cui trovate notizie in calce a questa email; in parte dovuto al mio arri­vo in Uganda proprio a ridosso dell’arrivo in Italia del Covid19, con i conse­guenti allarmi, in Italia ed in tutto il mondo, e gli ormai familiari “STOP a tutto”, o, più internazionalmente parlando i “lockdown”, o “domiciliari” per chi ne ha più pratica…

Bene. Ancora in “lockdown”, ma quasi operativi grazie alle tecnologie di comu­nicazione, ci siamo “ritrovati tutti insieme” in un incontro videoconferenza in­tercontinentale, con il presidente Attilio Galimberti, dall’Italia, i genitori della povera Bridget, il papà in Kenya e la mamma in Canada con l’altra cofondatri­ce, ed io in Uganda.
Al di là delle “chiacchiere” abbiamo trovato una bella coesione sui termini per procedere nei vari progetti.

Education. Pagamento delle tasse scolastiche.

Ripartendo dal concetto che “Educazione” in inglese ha significato molto più ampio che per noi, continueremo a sviluppare l’assistenza economica ai bambi­ni più bisognosi di sostegno, quelli che hanno le possibilità di andare avanti ma che non hanno le famiglie in grado di sostenerne i costi, collaborando con le stesse e mettendo come contropartita la copartecipazione alle spese, sia con soldi, sia con la partecipazione attiva alla riduzione di alcuni costi di gestione delle scuole, come la fornitura di alimentari di produzione propria (fagioli, mais, ed altro) o come la partecipazione lavorativa alla pulizia, manutenzione e migliorie della scuola.
Tutto questo riferito solo ai bambini da 3 a 14/16 anni, cioè frequentanti la scuola materna e la primaria, per un totale di dieci anni (tre la prima e sette la seconda).
Nei prossimi meeting vedremo, ma non dipende solo da noi!, di poter aiutare anche qualche giovane negli anni della scuola secondaria, almeno per i primi quattro anni, che consentono di accedere ad un diploma lavorativo.


Education. Costruzione e miglioramento delle strutture scolastiche.

Sta andando avanti, lentamente ma inesorabilmente, e questo è “cosa buona”, il progetto della scuola con dormitorio (tipo “college”) che avrà sede a Moyo, al confine con il Sud Sudan, in un’area in cui si trovano, come già raccontato, cir­ca ottocentomila profughi. La scuola servirà un bacino di utenza di cui stiamo rilevando i dati, famiglia per famiglia, bambino per bambino. I dati finora rac­colti, con la collaborazione delle autorità locali, ci stanno confortando sulla scelta alternativa al progetto primario di Ruti.
In questo bacino di utenza ci sono circa un migliaio di bambini con sole due scuole in un raggio di una decina di chilometri.
(Per quanto riguarda la casa-famiglia di Ruti, come forse già detto, abbiamo cambiato il progetto, mandando in una scuola-college i sette bambini che ab­biamo recuperato, ovviamente in accordo con le famiglie, tra quelli di Sandra. Gli altri sono rimasti, per varie ragioni, con Sandra).

La nuova scuola-college di Moyo andrà a sostituire la “mango-school” di cui ho parlato più volte nelle mie “note di viaggio”, costituita da un edificio fatiscente in fango e bambù di quattro aule, con le altre attrezzate sotto una decina di grandi alberi di mango. Si tratterà di quattro o cinque edifici di sei o sette loca­li: una sala per gli insegnanti ed il resto aule. I servizi igienici saranno, secondo legge, esterni, come le cucine e i dormitori.
L’area è grande ed è della Comunità, così come la scuola: la proprietà è ancora della comunità, ma la gestione è tenuta da genitori ed insegnanti: ogni figlio frequentante, un voto…

Su questo fronte stanno arrivando dall’Italia notizie positive. La Regione Tren­tino-Alto Adige ha preso in considerazione il nostro progetto e ne stanno verifi­cando fattibilità e fondatezza.

BEF … “Bridget Evalyn Foundation”

Purtroppo dal lato “contributi privati”, quindi le “donazioni”, si sono purtroppo fermate quasi totalmente… Ci auguriamo che il ritorno alla “vita normale” pos­sa coincidere anche con la ripresa delle donazioni a qualsiasi titolo.
Abbiamo raccolto una buona somma con le prime vendite del libro “la Grotta della Pace”, che abbiamo versato alla Fondazione per la gestione delle tasse scolastiche del primo e secondo quadrimestre.
Ora stiamo aspettando la fine del “lockdown” per ripartire con le vendite del li­bro (istruzioni per l’acquisto in calce a questa letterona!) e dedicarci alla rac­colta necessaria per la costruzione della scuola di Moyo e per gli altri aiuti ai ragazzi con i migliori risultati scolastici.

Uno dei primi provvedimenti che prenderemo sarà sicuramente quello dell’apertura di una Associazione in Italia che sarà indipendente dalla Fondazio­ne ugandese, ma ne sarà il tramite in Italia per risolvere tutti i proble­mi di carattere legale, burocratico e fiscale.
Le iscrizioni all’Associazione saranno ovviamente libere, con una offerta mini­ma, e si potrà scegliere il tipo di contributo da offrire ed il progetto a cui il con­tributo è destinato. Ci sarà anche la possibilità di diventare “soci volontari” e poter quindi partecipare alle attività, in Italia o all’estero, della Fondazione.
Chi volesse partecipare alla fondazione dell’Associazione italiana e prepararsi a dare una mano… sarà accolto, nemmeno a dirlo, a braccia aperte!

La Grotta della Pace”
di R. Morgese e P. Merlo (Ediz. Messaggero Padova)
Un bell’aiuto potrebbe essere quello di collaborare alla diffusione del libro “La Grotta della Pace”, di R. Morgese e P. Merlo, illustrazioni di L. Salvagno, Edizio­ni Messaggero Padova”, prezzo 16,50€. (Spese di spedizione a nostro carico).
Si tratta di un romanzo per ragazzi (da 9 a 99 anni) ambientato in Sud Sudan durante la guerra civile durata dal 2013 al 2019. I risvolti del racconto sono tali da farci dire che gli adulti dovrebbero leggerlo prima dei giovani…
L’acquisto presso di noi comporta un introito totale di quasi 9€ a copia per la Associazione (che poi li gira alla Fondazione).
L’acquisto sui canali normali porta alla Associazione una cifra di circa 2€… gli altri 7 se ne vanno in spese di spedizione e guadagni di distributori e librerie…

Per ordinare basta inviare una email con l’esatto indirizzo postale a cui inviare il libro. Risponderemo con email o messaggio WhatsApp o telefonico indicando, ove l’ordine non fosse già accompagnato dal versamento, le coordinate bancarie per il pagamento.
Al momento vi preghiamo, per qualsiasi versamento, indicando la causale (“Progetto Moyo”, “Adozione allo Studio”, “La Grotta della Pace”, ecc.), di effet­tuare i versamenti sulla Carta Prepagata indicata dal seguente IBAN:

Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470

ATTENZIONE… Vi chiediamo di verificare il codice IBAN di accredito: i precedenti non sono più utilizzabili. GRAZIE !



martedì 7 aprile 2020

20.04 – Non ci facciamo mancare nulla...


Se avete amici che parteggiano per le espulsioni dei “clandestini”, gli affondamenti delle navi delle ONG, gli accordi politico-economico-militari con la Libia, che dovrebbero portarci a non vedere più immigrati, perché gli diamo la possibilità di “eliminarli fisicamente a casa loro”… Bene, scusate, ma questa “nota di viaggio” potrebbe risultarvi indigesta. Lo dico prima per non perdere la vostra amicizia per strada…

Dopo la Cina, la Corea, l’Italia, l’Europa che si ritiene superiore, gli Stati Uniti, in cui si ritiene superiore solo Trump, che viene poi regolarmente smentito mezz’ora dopo ognuna delle sue “decisioni storiche” del tipo “Noi siamo superiori al Coronavirus quindi non ci attaccherà”, manco avesse a che fare con l’esercito del Lussemburgo o del Liechtenstein… Bene, dicevo, dopo tutto quanto è successo e sta succedendo nel resto del mondo, anche per l’Africa, nonostante tutte le sue problematiche sicuramente molto peggiori delle nostre, è giunto il momento di fare i conti con il “coronavirus”.
Sinceramente speravo che europei e cinesi, fossero tanto intelligenti e rispettosi verso l’Africa, che si sarebbero trattenuti dal viaggiare in questa direzione, almeno fino alla fine della pandemia, per evitare agli africani almeno questa ultima disgrazia mondiale
Dopo l’ebola, che non è presente in forma ufficiale, ma contro cui bisogna sempre essere allertati, soprattutto se come confinante si ha il Congo Rep. Dem., che non solo non rispetta al suo interno alcuna norma internazionale, ma anzi ogni tanto fa passare la frontiera con l’Uganda a qualche gruppo famigliare di un centinaio di persone, tanto per “sbolognarli” altrove e non far loro contagiare i Congolesi, meno protetti dagli altri…
Dopo la malaria, una delle più grandi fonti di morte, soprattutto per i bambini, che, essendo potenzialmente più fragili, grazie alla malnutrizione ed alle altre malattie endemiche dei piccoli, muoiono più facilmente di tutti per una malattia, per cui, pur essendoci già tante profilassi ed anche, pare, qualche vaccino non distribuito perché non sufficientemente remunerativo per i “poveri produttori farmaceutici mondiali”…
Ecco, dopo tutto questo, ora sta arrivando anche qui, il “coronavirus”, il Covid-19, l’infezione virale partita dalla Cina e distribuita ormai equamente su quasi tutta la faccia del nostro bel globo!
Era ovviamente impossibile che non arrivasse anche qui, ma forse lo si sperava, proprio perché qui le difese immunitarie, dovute alle tante malattie che si diffondo per la debolezza del corpo malnutrito, sono più forti che in altri posti dove ci si difende attraverso vaccini, abitudini igieniche e magari anche ipernutrizione, piuttosto che contraendole e creandosi gli anticorpi.








R I C O R D A T E !!!


Il 20 settembre, è uscito “La Grotta della Pace”, un romanzo per ragazzi (9-16 anni) a firma di Roberto Morgese e mia, ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno nominalmente, alla scorsa Pasqua. “Ediz. Messaggero Padova”. Costo euro 16,50.

Prenotatelo da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, direttamente, a maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedizione.

IL RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA
FONDAZIONE BRIDGET EVALYNE”

Attraverso i soliti canali IBAN (causale “Grotta della Pace”)
Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470
BOZEN SOLIDALE IT77N 08081 11610 000306 006043


20.03 – Vita nuova per l’Uganda?

 

Le ultime due “note” erano quelle degli auguri per Anno e Decennio ed avevano in comune il detto “Anno nuovo, vita nuova!”

Detto, fatto! In Uganda, il prossimo anno ci saranno le elezioni “democratiche” per il Presidente della Repubblica, che, da quasi 35 anni, porta il nome di Museveni, anno di nascita non ufficiale 1944 o 1945.
Fino a qualche anno fa c’erano due “blocchi costituzionali” alla sua rielezione. aboliti personalmente dal medesimo, uno circa tre anni fa, quello che vietava la rielezione dopo il terzo mandato: raggiunto il quid, il Presidente ha pensato che era più facile cambiare la Costituzione che il numero delle volte che era già stato rieletto e così ha fatto.

Lo scorso anno, avvicinandosi alla fatidica data del 75mo compleanno, le manovre son state due, all’insegna del “facciamo prima e la gente che si arrabbia, lo fa una volta sola!”.
Prima di tutto il Presidente ha abolito il limite di età per la Presidenza, fissato in Costituzione a 75 anni. Poi, in maniera piuttosto decisa, per assicurarsi la “presidenza a vita” ha messo al secondo posto della gerarchia militare suo figlio, creando, a dire il vero, anche qualche scontento di troppo…
Per fortuna la moglie era già impegnata come Ministro dell’Educazione. Quel ministero, come sappiamo bene, che fa costruire le scuole ai privati (nella stragrande maggioranza), senza alcun aiuto economico o partecipazione statale alla gestione, ma con invece un sacco di regole che si trasformano in denaro, costi, contributi, tangenti e, per finire, al momento della “registrazione” (autorizzazione statale all’esercizio dell’attività scolastica) saltano fuori da pagare un mucchio di tasse all’anno, per il solo fatto di aprire una scuola… Come si è sempre detto, l’istruzione è pericolosa per ogni regime “democratico” come questo…

Ma questo è l’antefatto... La scorsa settimana alla fine di una serata di manifestazioni a favore del beniamino dell’opposizione, il cantante Bobi Wine, la polizia aveva fermato molte persone (e pare anche uno dei capi dell’opposizione stessa, il parlamentare Bezigwe) e molti manifestanti erano andati alla centrale della polizia per avere informazioni e magari tentare di liberare i catturati. La reazione della polizia è finita quando una ragazza di 23 anni è stata investita ed uccisa da una camionetta della polizia… mi ricordo i “celerini” romani negli anni ‘60/’70…
Qualche giorno dopo, qui a Nansana, otto chilometri dal centro, ad inizio settimana doveva arrivare Bobi Wine, per un comizio/concerto del movimento “Power to the people!”. Dal pomeriggio si era diffuso il sentore che ci sarebbe stata una forte affluenza di giovani e di “ribelli” dal basco rosso…
Immancabilmente, verso le 22, è scoppiato il caos tra la polizia di stanza qui e i manifestanti. Risultato: un giovane di 33 anni ucciso, secondo le prime notizie della stampa locale, con un colpo di arma da fuoco dal figlio di uno degli ufficiali della polizia.
Ovviamente ora la polizia nega che a sparare sia stato il figlio di uno di loro, soprattutto perché si deve coprire un ufficiale, ma la stampa è concorde.
Speriamo che questo sia solo il lato peggiore del prossimo periodo pre-elettorale.
Ma se il giorno si vede dal mattino, ci sarebbe da pregare il Padre Eterno che le elezioni vengano trasformate magari in un tripudio generale a favore del “Presidente” e che gli ammiratori di Bobi Wine decidano di chiamare a sostituire il cantante rock magari con Al Bano o Pupo

Per quanto concerne il lavoro e la vita di tutti i giorni, poco da segnalare, a parte che qui non si parla certo di “coronavirus”, che pare non ci sia toccato, nonostante il grande numero di cinesi in giro, ma, ciò che un pochino stupisce, è che non si parla nemmeno di locuste, anche se, a dire il vero, le regioni interessate, quelle del nord-est, mai considerato “civile Uganda”, ma “la Karamoja”, quindi terra di pastori, ladri, poco propensi al lavoro e magari anche un tempo un po’ cannibali… quindi cosa contano? Nulla o pochissimo di più…
Stesso discorso per le locuste in Kenya, ma la loro “Karamoja” si chiama “Rift Valley” ed è zona di turismo ricco…



R I C O R D A T E !!!


Il 20 settembre, è uscito “La Grotta della Pace”, un romanzo per ragazzi (9-16 anni) a firma di Roberto Morgese e mia, ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno nominalmente, alla scorsa Pasqua. “Ediz. Messaggero Padova”. Costo euro 16,50.

Prenotatelo da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, direttamente, a maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedizione.

IL RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA
FONDAZIONE BRIDGET EVALYNE”

Attraverso i soliti canali IBAN (causale “Grotta della Pace”)
Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470
BOZEN SOLIDALE IT77N 08081 11610 000306 006043


20.02 – Anno nuovo, vita nuova...


Così ho iniziato gli auguri per il nuovo anno e il nuovo decennio. E io, per non lasciarmi mancare nulla, come mi dice qualcuno magari con un pochino di invi­dia, ma poca eh!, il 4 gennaio ero di nuovo in Uganda.

Questa volta, non avendo più un solo progetto da seguire per una congregazio­ne o per Informatici Senza Frontiere o per altri, ho cominciato a cercare un mi­niappartamento per poter vivere senza costi aggiuntivi, ma solo con la quota pertinente dei progetti che si stanno sviluppando.
Per ora l’alloggio è un albergo di periferia, pulito, non caro, che mi dà anche la prima colazione europea, ma con il tè, pane, margarina e uovo sodo…

Il viaggio è andato benissimo, nessun controllo, ma non avevo niente di spe­ciale, e quindi tutto in regola per potermi riprendere dal viaggio tra il sabato e la domenica. Da lunedì si riprendono i contatti e le telefonate si sprecano.
Tanto per cominciare facciamo un veloce riepilogo della situazione.
A Ruti, con Sandra che non ha voluto mandare tutti i suoi bambini a scuola a tempo pieno e non ha voluto accettare l’offerta di andare per tre anni a scuola lei stessa, a spese della Fondazione, per diventare “manager scolastica”, abbia­mo rotto la collaborazione: i 7 bambini che abbiamo reintegrato nelle famiglie, sono da noi assistiti per le tasse scolastiche e l’alloggio nella scuola dal lunedì al venerdì. Gli altri li tiene lei nella sua casa, con l’aiuto di altri sponsor euro­pei: noi abbiamo deciso di non sostenerla per via delle condizioni in cui i bimbi sarebbero rimasti, in contrasto con il progetto di miglioramento di vita per quei bimbi che recuperiamo alle famiglie e che aiutiamo a stare meglio in tutti i sensi.

Il progetto della “scuola/casa-famiglia” è solo stato spostato di luogo, grazie alla richiesta delle autorità municipali di Moyo, al nord dell’Uganda, al confine con il Sud Sudan. La località si chiama “Lefori” e si trova ai margini del gran­dissimo campo per rifugiati sud sudanesi di Palorinya, di cui abbiamo parlato a settembre.
La scuola dei manghi, quella di Lefori, è cresciuta con un solo edificio e molti manghi, sotto cui si dirige la scuola, si fanno le lezioni, si prende il fresco du­rante le ricreazioni…
Ora il numero di bambini sta crescendo in modo anomalo ed occorre preparare le aule per la scuola materna e per quella elementare allargata a tutti.
La Regione Trentino-Alto Adige, grazie alla stretta collaborazione dell’associa-zione “Docenti Senza Frontiere”, sta studiando il nostro progetto per vedere se si è possibile finanziarlo.
Qui il progetto è proprio una scuola completa di vari edifici per la scuola mater­na, la scuola elementare, i locali per gli insegnanti e i servizi igienici, oltre al dormitorio per i bambini che rimarranno a scuola dal lunedì al venerdì.
Ovviamente tutte le somme già arrivate e quelle che verranno sono state redi­stribuite per i bambini alloggiati alla scuola di Ruti ed altri di altri villaggi, man­tenendo quindi fede all’impegno di toglierli dalla strada e restituirli ai parenti e tutori, ma obbligandoli a partecipare attivamente alle attività scolastiche, o per la scuola che si va a costruire a Lefori.

L’anno appena cominciato, che per le scuole qui comincia all’inizio di febbraio, ci porterà ad assistere una trentina di bambini con l’assistenza allo studio (pa­gamento delle tasse e dei servizi scolastici) nonché altre spese, libri e altro per aiutare le famiglie fino in fondo.
Sempre seguendo il principio che la Fondazione aiuta chi si aiuta e collabora, in qualsiasi modo, al mantenimento dei bambini.

La vita qui non è mai monotona… dicono che sono in arrivo le locuste, che ci saranno a rischio le vite di una decina di milioni di persone nell’Africa Orientale (Kenya, Somalia, Uganda, ecc.). Siamo quasi a fine gennaio e le locuste non sono ancora arrivate, se non in piccolo numero, nella regione orientale, monta­gnosa e semidesertica della Karamoja.
Due anni fa, ad agosto 2018, eravamo a Kalongo, ai margini della Karamoja, e le locuste erano arrivate, ma in quantità relativamente bassa e nessuno se ne era curato minimamente: sono i fenomeni naturali che si ripetono da migliaia di anni, ma allora non c’era Facebook per parlarne, nemmeno a proposito…

Invece, nonostante la presenza massiccia di asiatici, cinesi, indiani, pakistani, l’epidemia di “coronavirus” ancora non si è avvicinata…



R I C O R D A T E !!!


Il 20 settembre, è uscito “La Grotta della Pace”, un romanzo per ragazzi (9-16 anni) a firma di Roberto Morgese e mia, ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno nominalmente, alla scorsa Pasqua. “Ediz. Messaggero Padova”. Costo euro 16,50.

Prenotatelo da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, direttamente, a maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedizione.

IL RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA
FONDAZIONE BRIDGET EVALYNE”

Attraverso i soliti canali IBAN (causale “Grotta della Pace”)
Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470
BOZEN SOLIDALE IT77N 08081 11610 000306 006043