Dopo
diverse fasi di uscita dal lockdown, più o meno siamo arrivati alla
possibilità di circolare quasi liberamente: mancano ancora i
boda-boda, per ora autorizzati al trasporto di sole merci, ma
molti circolano con passeggeri e magari anche due, e senza casco per
il pilota, e senza mascherina, cose ormai entrambe vietate, ma
qui, finché non li prende la polizia e sequestra la moto, la legge è
sempre un’opzione rispettabilissima quanto inutile.
Sono
già tre i casi di driver di boda-boda che, al momento del sequestro
della moto, si sono dati fuoco suicidandosi! Dopo quattro mesi di
impossibilità di lavoro, molti di loro non hanno i soldi per
mangiare e per portare qualcosa alle famiglie. Purtroppo il governo
decide secondo una mente piuttosto contorta: un esempio su tutti… I
centri commerciali hanno potuto riaprire e tutti lavorare, mentre le
“arcades”, palazzi commerciali pieni di negozi e botteghe di
artigiani, non sono ancora abilitati… Nessuno ha capito quale sia
la differenza al di là del nome, ma alcuni fanno la fame ed altri si
stanno risollevando…
Altre
contraddizioni… Sono stati autorizzati a circolare i taxi a metà
passeggeri, e le officine meccaniche (la maggioranza dei taxi passa
ore al giorno per farsi mantenere “circolante”) ma non erano
stati
autorizzati
a riaprire i negozi di parti di ricambio…
Sono
riaperte molte manifestazioni pubbliche, ma non le chiese… Non si
capisce perché non siano stati ancora autorizzati i barbieri ed
i parrucchieri…
In
compenso, ma soprattutto in conseguenza della riduzione generalizzata
delle attività, i prezzi dei trasporti sono quasi raddoppiati,
così come i prezzi di molte merci anche di larghissimo consumo!
Tornare
in città, a Kampala, il primo giorno è stato piuttosto scioccante:
la città, piena di cantieri di lavoro a febbraio, sta cambiando
volto… molti lavori sono finiti, le aree pedonali, con piste
ciclabili e per i veicoli pubblici, sono state anche adornate con
aiuole verdi, la circolazione è sempre frenetica e disordinata,
ma questo perché, come mi ha risposto un
boda-boda che ho “stoppato” per attraversare la strada nel
traffico bloccato, “questa è l’Uganda!”.
Dopo
quasi un mese di sblocco progressivo, le cose stanno cambiando, si
torna verso la “normalità”, i boda-boda stanno riprendendo il
sopravvento ed il “potere” su strade e marciapiedi, i taxi
hanno ripreso a suonare per attirare i passeggeri, ed i pedoni
hanno sempre più premura, perché non potendo prendere i boda,
devono percorrere a piedi anche lunghe distanze… Kampala, città
stesa su una serie di infinite colline, come Roma, è poco
praticamente “ciclabile”, come invece predica il
“babbo-presidente”, che vuole la salute dei propri figli
ugandesi…
Un
ultimo esempio è l’aeroporto internazionale. Era in fase di
ristrutturazione da mesi… I divieti dovuti a Covid19 hanno aiutato
a lavorare, ma, al momento, i voli sono tutti sospesi, a parte
qualche “volo speciale” organizzato da Ambasciate e
compagnie aeree,
per superare i problemi che si presentano di giorno in giorno…
Notizie
dell’ultima ora… i boda-boda riprenderanno dalla prossima
settimana a lavorare, così il caos sarà totale, in compenso
riapriranno anche barbieri e parrucchieri, ma non le chiese, le
scuole, gli aeroporti e le frontiere...
Il
babbo-presidente, ormai nonno, ha detto che “per le scuole dobbiamo
ancora valutare alcune cose”: la moglie è il ministro della
Pubblica Istruzione; per la chiese aspettiamo un accordo con tutte le
chiese cristiane; per quanto concerne aeroporti e frontiere, “la
situazione all’estero è troppo confusa ed è meglio tenere ancora
chiuso lo scambio di persone...”.
Così
vedo avvicinarsi il momento della richiesta di una ennesima proroga
del visto, per altri 30 giorni e quindi,
visto lo spostamento del corso che dovevo fare in agosto/settembre in
Mozambico (in cui la situazione sanitaria è delle peggiori, ma
quella politica non scherza!), potrò rientrare all’inizio di
settembre, salvo ulteriori problemi internazionali.
L’altro
giorno abbiamo avuto una riunione via “Zoom” del CdA della
Fondazione “Bridget
Evalyne Found.”,
che cura i progetti e la distribuzione dei fondi tra i bambini che
seguiamo a Ruti, a Bukunda, ecc. ed il “Progetto Moyo-Lefori”,
per
cui
stiamo raccogliendo i fondi per la costruzione
di un centro scolastico per un “bacino di utenza” di oltre 1200
bambini in età scolare o pre-scolare, e per il quale siamo anche in
attesa di una speriamo cospicua
donazione della Regione Trentino-Alto Adige.
Questa
riunione è stata molto proficua perché, essendosi fermato un po’
il tempo, abbiamo avuto una percezione più esatta di cosa
dovremo fare… Io ho avuto l’incarico di Responsabile
Operativo locale che, con un paio di volontari/ie, dovremo far girare
le operazioni nel migliore dei modi. Gli altri membri del CdA avranno
alcuni incarichi di “guida”, relativamente a progetti,
educazione, attenzione alla salute, diritti dei bambini, ecc.
Al termine del lungo lockdown di Covid-19, durate il quale nessuno ha
osato chiedere aiuto a nessuno, riaprendosi le scuole, ci ritroveremo
con le casse asciutte… e dovremo pagare le rette dei bambini e
ragazzi che torneranno a scuola! Cercheremo di far fruttare quel poco
che ci è rimasto dal primo trimestre e poi vedremo di
ricominciare a “spremere” voi, nostri amici e benefattori,
chiedendovi di dimostrare ancora una volta la vostra generosità…
Nel prossimo “Buongiorno mondo!” inviteremo tutti gli amici a
diventare partecipi delle attività della Fondazione
(Associazione), ed a partecipare ai vari singoli progetti per la
scolarizzazione, la salute, i diritti dei bambini.
R
I C O R D A T E !!!
Nelle
librerie è uscito
“La
Grotta della Pace”,
un romanzo per ragazzi (9-99 anni) a
firma di Roberto Morgese e mia,
ambientato durante la guerra civile in Sud Sudan, conclusasi almeno
nominalmente, alla scorsa Pasqua.
“Ediz.
Messaggero Padova”.
Costo
euro 16,50.
Gli
utili delle vendite sono destinati integralmente alla “Bridget
Evalyne Foundation” di Kampala, che finanzia i nostri progetti per
nuove scuole, per il diritto allo studio, con il pagamento delle
rette scolastiche ai “meno abbienti”, e per la salvaguardia dei
“diritti dell’infanzia”, come il disconoscimento della
paternità…
Prenotatelo
da noi: ve lo spediremo senza ulteriori spese, direttamente, a
maggior vantaggio della Fondazione. Ogni rimborso delle spese sarà
ovviamente gradito e devoluto a copertura della spedizione.
IL
RICAVATO SARA’ COMPLETAMENTE DEVOLUTO ALLA
“FONDAZIONE
BRIDGET EVALYNE”
Attraverso
il solito canale IBAN
(causale: “Grotta
della Pace”,
“Diritto
allo studio”,
“Progetto
MOYO-LEFORI”)
Paolo
MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470
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