Chissà come mai mi è
rimasto impresso indelebilmente nella memoria il titolo di questo
film western, se non ricordo male con Richard Widmark, ed ogni volta
che trascorro un'”ultima notte” da qualche parte (devo dire che
capita anche spesso!) mi torna in mente la scena del treno che parte
all'alba...
Bene. E' quasi finita la
settimana. Oggi abbiamo fatto l'ultima “cerimonia”, si fa per
dire, con la consegna al direttore della scuola tecnica “St.
Kizito” della sua aula informatica (“computer room”) ampliata e
riempita di tavoli e computer. Alla consegna-inaugurazione c'erano
anche i neo-docenti di informatica, la suora direttrice
della scuola tecnica femminile, anche lei interessata all'aula
per le sue allieve di “economia domestica”, ed alcuni studenti
che avevano partecipato ai corsi. Promessa di tutti: cominciamo
al più presto i nuovi corsi! Sanno bene che se non lo facessero, i
ragazzi delle scuole si arrabbierebbero molto...
Fuori dall'aula anche la
targa a ricordo dei “donors”!
In effetti questo
progetto si conclude nel migliore dei modi, grazie soprattutto
proprio alla volontà dei giovani studenti ed insegnanti, anche se
padre Giorgio e i direttori delle due scuole tecniche hanno fatto
sicuramente in modo egregio la loro parte.
Proprio gli studenti e
gli insegnanti che hanno fatto il corso mi hanno salutato dicendo che
“è l'ora di piangere...”, voglia di pianto stemperata dalla
promessa che tornerò il prossimo anno a fare un corso di
aggiornamento ed un altro corso per preparare nuovi insegnanti.
Speriamo di poter mantenere...
La settimana è trascorsa
piuttosto calma, con l'unico impegno di incontrare per due volte i
cinque migliori ex-alunni di informatica per chiarimenti e risposte
ai loro quesiti, ma anche per dare loro un'idea su come organizzare i
prossimi corsi.
In compenso ho avuto
tempo di andare un paio di volte a Luweero, la “città” più
vicina. Il mercato è grandissimo e si svolge per strada, con banchi
e tovaglie per terra, vestiti, frutta, sementi, materassi,
scarpe cinesi, ciabatte di ogni colore e forma...
Volevo fare una bella
targa-ricordo, ma i vari negozi che stampano, plastificano ecc. chi
aveva la stampante senza cartuccia, chi non aveva la corrente
elettrica, chi non funzionava la plastificatrice! Ad ognuno
mancava qualcosa: alla fine andiamo in diocesi, dove avevo fatto
stampare i “certificati” e lì avevano tutto funzionante... Detto
e fatto!
Ma devo ricordarmi che,
anche se sono in partenza, sempre in Africa sono e quindi questo tipo
di cose è normalissimo.
Oggi mi sono trasferito a
Kampala e stanotte partirò per Istanbul, alle 5 del mattino: il
taxi, prenotato già da Kasaala, arriverà all'una e mezzo a
prendermi per portarmi in aeroporto. La serata la passo a M'Buya, dai
comboniani, perché ho chiesto un incontro con padre Silvester, padre
provinciale dell'Uganda, che mi ha anche invitato a cena.
Con padre Silvester ci siamo sempre “sfiorati”: non eravamo mai
riusciti ad incontrarci. Quando il mese scorso era a Roma,
tramite amici, gli avevo fatto avere per la firma, la richiesta di
pannelli solari per l'alimentazione dell'aula di informatica
all'Onlus dei laici comboniani “Economia Alternativa”. Ora mi
faceva piacere incontrarlo e conoscerlo finalmente di persona.
L'incontro è stato
veramente molto cordiale. Non ho fatto fatica a capire quanto
sia preparato e, essendo ugandese, anche molto aperto all'ascolto
delle ragioni, poche, e dei torti, tanti, del governo ugandese
che sta preparando leggi assai poco popolari e poco orientate alla
libertà dei cittadini, anche a livello personale.
In un salottino aspetto
il taxi fino all'una e mezzo, passeggiando e chiacchierando con
altri padri che rientrano dopo cena e mi raccontano delle loro
missioni e mi fanno venire voglia di tornare per andare a
trovarli nelle varie zone dell'Uganda, come padre Vidori, che
risiede a Kotido, dove c'è anche il vescovo comboniano italiano
padre Filippi.
Arriva anche in anticipo
il taxi... si parte!
Ciao Uganda! Speriamo di
rivederci il prossimo anno... se non si può prima!
Nessun commento:
Posta un commento