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martedì 4 marzo 2014

Uganda, la propaganda e il sesso



Leggendo questo titolo qualcuno penserà male, qualcuno penserà che sono impazzito, qualcuno verrà invogliato a leggere... voglio subito chiarire che il titolo è provocatorio, ma l'argomento di questa mia “nota” è proprio il sesso.

Dopo un mese e mezzo che leggo i titoli dei giornali e vedo i telegiornali, di stato e non, continuo sempre più a chiedermi cosa c'è dietro tutta la mobilitazione mediatica nei confronti del sesso.

All'inizio della scorsa settimana il presidente Museveni ha firmato la legge contro l'omosessualità: quattro anni alla prima denuncia, l'ergastolo ai recidivi. Qui comincio a domandarmi come si faccia ad essere recidivi e come si faccia ad essere denunciati se non ci mette per strada a fare le sfilate tipo “gay-pride”... eppure un giornale ha pubblicato l'altro giorno una lista di duecento nomi di presunti gay! Dimenticavo di dire che qui non esiste il “garante della privacy”, ma forse hanno più”privacy” di noi...
Parlando con varie persone molto impegnate nel settore sociale e che conoscono bene le situazioni, mi è stato detto che c'è molta confusione tra “gay” e “pedofilo” e che la legge si dovrebbe riferire più a questa seconda categoria. Se così fosse potrei anche non condividere perché ad un pedofilo l'ergastolo lo darei immediatamente! 
In realtà quest'ultima precisazione è già nella legge: i pedofili ottengono direttamente l'ergastolo!
Ma pensando che “c'è confusione” qualche dubbio atroce mi rimane...

Comunque non si parla assolutamente di quanto riportato dai media occidentali, cioè di “caccia al gay”, quanto di preoccupazione per un certo tipo di moralità e di etica visti con occhi molto diversi dai nostri!
L'idea della pedofilia qui è molto molto vaga: i bambini, nei villaggi, ho sempre detto e raccontato, che sono figli del villaggio e non di una famiglia... e possono circolare tranquillamente senza pericolo. Anche qui a Kasaala, dove ci sono le scuole primarie, alla mattina presto e all'una, i bambini, anche i più piccoli, vanno e tornano da scuola a frotte senza pericoli e senza le mamme in SUV che li portano fino alla porta della classe... come succedeva a me a Roma negli anni '50: circa due chilometri a piedi per andare e altrettanti per tornare, accompagnandoci tra compagni che abitavamo sullo stesso percorso.

Un altro argomento che fa scalpore è la proposta di legge sulla pornografia, su cui si stanno facendo anche sondaggi tv.
Anche qui, vedendo i servizi giornalistici delle varie emittenti, si ha la netta sensazione che ci sia molta confusione: si continua a parlare di legge contro la pornografia, ma si mandano servizi che riguardano l'uso della minigonna e l'esposizione eccessiva del corpo femminile, troppo “provocanti ed eccitanti” per chi passa per strada! I servizi mostrano donne in giro di notte in minigonna (probabilmente ragazze che lavorano in qualche locale notturno), lati B già difficili da apprezzare anche in abito lungo che, rivestiti da minigonne attillatissime mostrano l'”effetto baule”, ma, sinceramente, devo dire niente di scandaloso. Il maggior dubbio è però sul legame tra la pornografia (nel senso delle pubblicazioni oscene) e l'abbigliamento femminile...
La legge, tra l'altro, parla anche dei video musicali, che non devono trascendere certi limiti, e dell'abbigliamento in genere. Vedremo come andrà a finire!

Oggi è presntata una terza legge che ha a che fare con il sesso, anche se molto più importante: la richiesta di legalizzare l'aborto. Ci siamo.
Il governo ugandese sta premendo sull'acceleratore dell'”anti-porno”, dell'”anti-omosessualità”, dell'abbigliamento femminile... poi ci si trova la richiesta di legalizzare l'aborto. Mi sembra che ci sia un grande controsenso in tutti questi argomenti: da una parte si vorrebbe occidentalizzare il paese, dall'altro si pongono limiti ai comportamenti che riguardano la sfera più privata della vita umana. Da un lato si vede l'Islam come un pericolo e dall'altro ci si comporta come nei paesi islamici più integralisti!

Per finire, l'altro verso della medaglia: quali sono i problemi reali di questo paese? Come avevo già avuto modo di scrivere in qualche “nota” precedente, l'Uganda ha, in questo momento, il suo esercito impegnato in Somalia, in Sud Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo e forse anche nella Repubblica Centrafricana. Di questo i giornali parlano solo quando gli USA minacciano di mettere sanzioni economiche se non ci fosse il ritiro immediato dal Sud Sudan, per esempio. La risposta di ieri del presidente ad Obama è stata: “diventeremo amici di Putin!”...
Sinceramente ho qualche dubbio che Putin abbia tempo e voglia di finanziare uno stato a dittatura “democratica” come questo, oltre che per i suoi problemi con l'Ucraina, anche perché qui il governo è molto più amico di chi paga di più, e quindi non solo perché anche Putin sta facendo la guerra agli omosessuali.

Il telegiornale di stasera metteva in evidenza che, dovendo esserci le prossime elezioni nel 2016, forse sarebbe meglio “rinviarle” al 2021, visto che si dovrebbe affrontare una riforma strutturale del sistema parlamentare e politico: noi votiamo ogni tre anni... qui si pensa anche di rinviare le elezioni di 5 (CINQUE) anni... Intanto il leader dell'opposizione ha detto che non si presenterà candidato alla presidenza...
Quale è la sua idea di “opposizione” non è dato sapere, ma l'impressione è che sia già “sicuro” di perdere e non voglia fare la brutta figura.

Ecco, l'impegno militare in diversi paesi africani, e la mancanza di una vera lotta alla corruzione al negativo; la lotta alle malattie endemiche e all'AIDS, in positivo, vengono solo raramente accennati in TV... ma ci sono, nel bene e nel male!



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