Dopo una settimana dei due corsi
posso cominciare a fare qualche valutazione.
Durante la preparazione avevo
avuto qualche dubbio sull'efficacia della “promozione” fatta da padre Giorgio,
ma a bocce ferme, a corsi iniziati, devo dire che ha centrato pienamente gli
obbiettivi e la scelta delle persone che avrebbero potuto partecipare.Come ho già avuto modo di dire, la selezione è stata buona, anche se ho dovuto scartare almeno quattro ragazzi e altrettanti lavoratori. Oltre ai giovani che fanno il corso al mattino, ci sono sette tra lavoratori e insegnanti e un imprenditore, che fanno il corso al pomeriggio. Gli insegnanti dovranno poi proseguire i corsi di informatica per il villaggio e per la scuola tecnica, che ha ora solo i settori di meccanica, falegnameria e carpenteria metallica.
Alla fine della selezione mi sono
reso conto che erano quasi tutti maschi. Solo un paio di donne... Pazienza!
Lunedì sera, intervistando padre Giorgio per “Radio Incontri” di Cortona (www.radioincontri.org per chi volesse
ascoltare le trasmissioni di “Volontariando” in streaming) mi ha detto che qui
ci sono due scuole tecniche, una maschile ed una femminile. A questo punto ho
avanzato la richiesta che i prossimi corsi di informatica siano accessibili ad
ambo i sessi... la risposta è stata un “ovviamente!” che non ha lasciato spazio
a dubbi, ma subito seguita da: “... domenica alla Messa, quando ho presentato
te e il nuovo direttore della scuola tecnica ora maschile, lui ha detto che
spera che alle prossime iscrizioni si iscrivano anche le ragazze!”. A dire la
verità tutto questo era stato detto in lingua “luganda” ed io, altrettanto
ovviamente, non avevo capito nemmeno una parola!
*****
Giovedì a pranzo e cena abbiamo
ospiti: passano a trovare padre Giorgio quattro trentini che vengono in Uganda
da molti anni e aiutano nella costruzione di scuole e chiese. Parlano quasi
solo dialetto e ci offrono un goccio di “medicina trentina”... una specie di
grappa fortissima e buonissima!
Se ne vanno dopo cena, via di
corsa, con una macchina strapiena di loro e dei bagagli, per partire nella
notte da Entebbe.
Chissà perché da Entebbe gli
aerei partono solo di notte... Anche sr. Lily parte stanotte per l'Italia e ci
si ferma almeno tre mesi... spero di poterla incontrare di nuovo: l'ho
conosciuta in Sud Sudan ed è veramente una suora speciale!
*****
La fatica si sente, ma dipende dal fatto che nella prima settimana si fa teoria e quindi sto in piedi tutto il tempo della lezione, in totale sei ore al giorno... quando finisco ho voglia di andare a passeggiare per sgranchirmi! Per fortuna in questi giorni non ha fatto il caldo della settimana precedente ed ha anche piovuto un paio di volte, ma senza esagerare come usa di solito qui! Sabato solo un'ora per gruppo al mattino per lasciare un po' di spazio alla pratica ed al recupero di chi è già in difficoltà. Poi … festa!
Oggi pomeriggio, sabato appunto, in città (si fa per dire...), a Luweero, centro commerciale (nel senso che c'è un mercato), sede di diocesi (nel senso che c'è un vescovo), ma soprattutto la fermata dei pullman di linea che vanno a nord, verso Gulu, Moyo e il Sud Sudan, ma anche verso Lira e Arua, due tra le maggiori città dell'Uganda.
Già, la fermata degli autobus è
sostanziale per la vita di queste cittadine: quando arriva il pullman, come già
raccontato in altre “note”, c'è l'assalto al viaggiatore affamato, un po' il
contrario di quanto succede nei nostri autogrill, in cui sono i viaggiatori ad
assaltare bar e toilette, qui sono i venditori di spiedini, banane cotte e
crude, kassawa (manioca), acqua e bibite ad assalire i viaggiatori sugli
autobus. Per le toilette... bisogna scendere e ci sono anche le toilette a
pagamento! Se si ha bisogno durante il viaggio... si avvisa l'autista che si ha
da fare una “short-call”, ossia una chiamata breve... tutto il mondo è paese:
quanti da noi, in circostanze analoghe, dicono di dover andare a fare una
telefonata?
Mi accompagna con un vecchio
fuoristrada Suzuki uno dei miei “studenti”, che lavora nell'officina della
scuola di meccanica.
La cittadina si estende lungo le
due strade parallele, vecchia e nuova, con una serie infinita di negozi e
negozietti che vendono di tutto, ma soprattutto ricariche telefoniche... Il
mercato vero e proprio c'è solo al lunedì, quindi acquisti rinviati al primo
lunedì in cui avrò tempo, cioè tra un mesetto...
*****
L'altro ieri è arrivato un camion
attrezzato di gru: si è portato via una moto Guzzi 250, rossa, tipo “galletto”,
che era appartenuta a padre Giannino, che è mancato lo scorso anno. Mi ha
stretto il cuore... ma padre Giorgio ha detto che ha incassato una bella cifra,
che serve per finire una scuola nuova. Giusto, ma forse vendendola in Italia si
sarebbero ricavati soldi per tutta una scuola qui!
Ora in garage è rimasta sola una
Fiat 850 Special rossa... sempre di padre Giannino!
Mi hanno detto che tempo fa, a
Kasaala, in una missione dei “padri bianchi”, c'era un padre che aveva anche
lui una grande moto bianca... chissà le corse in moto fra i due missionari per
guadagnarsi più anime!
Nessun commento:
Posta un commento