Viaggio ottimo, giornata buona.
La sosta a Kasaala, verso mezzogiorno, con spuntino di ananas di Luweero
offerte dall'amico padre Giorgio, responsabile della missione in cui verrò tra
una settimana. Benny comincia a reagire positivamente: quell'ananas è molto
diverso da quelli che arrivano sulle tavole europee.
Verso le due e mezza arriviamo al
“Kaffu Bridge”, sosta quasi obbligata nel viaggio da Kampala a Gulu e viceversa
(360 chilometri di strada in parte buona, ma che richiede almeno cinque-sei
ore di percorrenza). L'assalto dei venditori di “viveri” è incredibile: si
sono anche organizzati con i giubbini leggeri dello stesso colore e numerati!
Chi vende gli spiedini di carne e di fegato, chi la “soda” (le bibite dolci),
chi l'acqua gelata e infine ci sono anche manioca e banane cotte alla brace.
Si sono evoluti: ora le danno in un tovagliolino e non più nella carta di
giornale! Avranno avuto qualche contestazione dalla ASL o dai NAS?
Resta però uno spettacolo di
gente colorata, festosa e bisognosa di vendere il poco che produce. Spiedini
ottimi, come le bananine alla brace!
Il “welcome” a Gulu è quello
sorridente ed allegro di Valerio, responsabile della nuova “guest-house”:
dall'ultima volta che sono stato qui, l'accoglienza ha raggiunto i dodici
posti letto, una sala da pranzo, ed anche una buona organizzazione. La vecchia
sala da pranzo è diventata bar e un gazebo usato come deposito legna è
diventato una specie di “roof-garden” da far invidia!
Si lasciano i bagagli e... via a
Gulu centro in “boda” per le stradine sterrate per comprare gli infradito di
gomma e l'acqua.
Rientriamo a piedi, tanto per
sgranchirci dal viaggio, poi cena e almeno dieci ore di sonno filato come
raramente succede.
*****
La domenica passa, nell'attesa che arrivi qualcuno ad aprirci l'aula per il corso, con uno spettacolino offerto dai ragazzini, figli delle persone in disagio che vivono o lavorano qui. Non arriva nessuno. Prepareremo tutto domani mattina.
Colpa dei nostri orologi che sono
rimasti sull'ora europea e non sono ancora adeguati per l'”African Time”... e
niente connessione internet perché qualcuno ha tolto la corrente al server.
Così ci disintossichiamo!
*****
Lunedì mattina.
Si comincia dalla presentazione degli ospiti, che oggi siamo noi, alla comunità, dopo la preghiera del mattino.
Poi colleghiamo i computer e con un'ora di ritardo si comincia. Non male!
Il corso di Gulu, come detto, è
progettato per approfondire la preparazione degli insegnanti formati
nell'autunno 2012 qui e nell'autunno 2011 in Sud Sudan.
A causa della guerra, i
sud-sudanesi non possono venire: troppo pericoloso viaggiare anche nella zona
meridionale, perché la guerra è sostanzialmente una questione tra etnie che non
hanno confini delimitati, anche perché sono i Nuer e i Dinka sono etnie
pastorali e tendenzialmente nomadi. Peccato... erano forse i migliori e quelli
più meritevoli!
Rimaniamo con due insegnanti
ugandesi e tre ex-allievi che non avevano raggiunto il target per
l'insegnamento. Viste le motivazioni facciamo, sicuramente con rammarico, buon
viso a cattiva sorte.
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Dopo cinque giorni di permanenza devo dire che stiamo vivendo bene questa esperienza, prima per Benny ed ennesima per me: si mangia piuttosto bene anche senza esagerare nelle quantità; cominciamo ad avere appetito all'ora del prossimo pasto, quindi giusto! Anche la scelta dei menu, che viene fatta da Valerio, è molto equilibrata: pasta o riso o “posho” (polenta di mais bianco) e, per la cena, minestra o passato; poca carne, solitamente con sughi ottimi o fritta o impanata; verdure o patate o banane, cotte e crude; frutta di stagione e locale. Ora ci sono degli ananas “da sballo”...
Si beve moltissima acqua, data
anche la temperatura, che varia tra 15°-18° al mattino e 35°-40° del primo
pomeriggio; ogni tanto qualcuno tra i giovani cooperanti e volontari si prende
un birra locale.
Si sentono lontani dal “pub”
sotto casa... Io, che sono ovviamente il “vecio” della compagnia, cerco di
mantenermi austero per dare un po' di buon esempio, ma qualche birra la bevo!
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Mercoledì. Colgo l'occasione per registrare due interviste per Radio Incontri di Cortona: spero di riuscire a mandarle via internet in modo che vengano mandate in onda nella trasmissione di sabato. Intervisto Valerio e Giovanni, un volontario e un cooperante: mi sembrano proprio interessanti!
Siamo al giro di boa... ultimi
due giorni di lezione, poi sabato libero e domenica rientro a Kampala per la
partenza di Benny e per il mio cambio verso Kasaala.
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