Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

sabato 24 febbraio 2018

3 – Si cambia “casa”



Terminato il corso a Rushere: risultati sicuramente al di sotto della media, ma in ogni caso con tre ragazze insegnanti che potranno iniziare ad insegnare anche informatica; con l’aula che, dopo i primi intoppi tecnici, pare abbia messo la testa a posto e possa funzionare regolarmente con dieci “netbook” donati da un amico di Firenze, il proiettore donato da “Informatici Senza Frontiere” ed il mio corso che verrà utilizzato da qui in avanti dagli insegnanti.

Rientro a Kampala per un settimana di “riordino di idee” e di organizzazione di prossimi progetti, passando due giorni da Bukunda per vedere che i lavori procedano. Hanno ormai quasi finito il tetto, operazione che ha preso molto più tempo del previsto a causa di una stagione meteorologica instabile. Si pensa di spostare l’inaugurazione al 18 marzo, in modo da avere realmente terminato i lavori che consentono l’utilizzo delle aule. Sono soddisfatto, soprattutto perché la struttura è molto funzionale e solida ed i costi preventivati sono stati quasi rispettati.

A Kampala devo cercare delle vecchie memorie per un vecchio PC che usano in un’altra scuola secondaria di Rushere: stanno “lavorando” con un PC da tavolo con 256MB di memoria, Windows XP com sistema operativo, e MS Office 2007 come applicativo di ufficio… e nemmeno si lamentano tanto della lentezza…
Dopo qualche giro a vuoto riesco a trovare ben tre SDRam per portare il PC ad 1GB. Poi vedrò di convincerli che a scuola non serve Windows, che XP è obsoleto e che MS Office è pesante ed installare, di conseguenza, Linux Ubuntu e LibreOffice, che viaggiano molto spediti anche su PC obsoleti e sono completamente compatibili con tutto il resto del mondo…

Mezza giornata devo anche spenderla per andare a comprarmi un paio di pantaloni ed una cintura… I primi perché un paio mi si è disfatto per l’uso, la seconda perché quella che ho è troppo larga: ho finito i buchi ed aiuta a perdere i pantaloni, invece che tenerli su… effetto polenta e fagioli, o fagioli e polenta: ho perso almeno 4 kg. A Kampala, nella casa principale dei Padri Comboniani, che mi ospitano sempre quasi gratis e mi considerano ormai parte integrante della Congregazione, si mangia a sufficienza e vedrò di non calare ulteriormente.

Il progetto di tornare in Congo a fare una nuova aula ed un nuovo corso a Nyantende al momento devo ritenerlo sospeso: non riescono a trovare i soldi per i pannelli solari… Io avevo messo a disposizione il mio tempo per effettuare il corso, come sempre al costo di vitto, alloggio e trasporti locali; ISF aveva dato la disponibilità ad acquistare il proiettore e donare alcuni PC per l’aula.
La mia malignità in materia mi fa pensare che vogliano tirare la corda per farsi regalare anche quelli… ma “pensare male” è peccato, anche se ci si azzecca quasi sempre, come diceva Andreotti…

La prossima settimana andrò a trovare padre Giorgio Previdi e le due scuole fatte a Kasaala negli scorsi anni: un piccolo “amarcord” e un ritrovo con amici insegnanti e studenti. Purtroppo una delle mie allieve dello scorso anno è morta a gennaio di parto: questo succede qui spesso, molto spesso, troppo spesso… Non esiste, neppure nelle persone che hanno studiato un pochino in più, la conoscenza sufficiente delle regole igieniche e sanitarie per le mamme, esiste molta malnutrizione, diversa dalla fame!, ed una pessima conoscenza, soprattutto credo da parte maschile, del diritto di una donna incinta ad essere “curata” anche in famiglia, sotto tutte le sfaccettature che il termine deve avere…

Poi tornerò due giorni a Bukunda per l’avanzamento lavori. Qui a Kampala ho ritrovato un confratello equadoregno che era a Gulu ed ora lavora nell’ospedale di Kalongo (tra Gulu e Lira, ai confini della Karamojia): mi ha chiesto di attrezzare una nuova aula informatica presso la parrocchia comboniana del posto. Hanno molti giovani che faticano a trovare lavoro perché nessuno sa usare il computer… Vedremo di trovare anche qui la possibilità di aiutarli… Magari con il budget del prossimo anno di “Informatici Senza Frontiere” e con l’aiuto di “Economia Alternativa” che quest’anno ha risparmiato un impianto a pannelli solari per Rushere… Si comincia sempre dal nulla…
















La Scuola di Bukunda al 17/02/2018



A malincuore devo chiedervi, ancora una volta, di sostenere questo progetto, come avete già generosamente fatto finora, per portarlo rapidamente a termine!

GRAZIE A TUTTI!


Per AIUTARE la scuola

e i bimbi di BUKUNDA:

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NON IMPORTA QUANTO e COME… MA… AIUTATECI!!


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Il fantasma di Modì”:

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