Dopo
avervi assillato con i miei viaggi da infarto, ci vuole!
Soprattutto
a me che non ho più venti anni, o meglio, li ho già compiuti tre
volte, ma ho l'impressione che invece di ricominciare ogni volta da
uno si sommino ai precedenti... sarà così... ma va proprio bene,
ringraziando il Signore della salute che mi dà e della forza di
continuare a spendere energie per qualcosa che "sento"
giusto fare.
Dopo
molti giorni di pioggia e tempo nuvoloso oggi anche la grandine! Qui
non piove a lungo, ma tutto in una volta: mezz'ora, un'ora, qualche
volta un po' più a lungo, ma sempre con violenza inaudita. Ma la
grandine appare proprio molto raramente! L'altra sera invece una
bella serata di cielo terso e nitido, senza la luna che nasconde
nella sua luce le stelle, così faccio due passi in giardino con uno
dei guardiani ad ammirare il cielo equatoriale: miliardi di stelle
che non fanno niente per nascondere il loro fascino... la Via Lattea,
che traversa tutto il cielo da nord-ovest a sud-est, e Venere e Giove
che stanno tramontando ad illuminare la loro parte di cielo... E nel
buio della notte tutti i suoni degli uccelli notturni, di cicale e
grilli e decine di lucciole in giro per i prati!
Veramente
un momento di riconciliazione con la natura: non capisco, non posso
capire, forse nemmeno voglio capire, come l'uomo possa vivere
cercando di distruggerla solo per denaro!
Natura.
Africa. Tutto diverso. Ancora diverso. Per fortuna. Rientrando in
camera trovo una specie di scarafaggio gigante che salta ad un metro
di altezza e cerca il buio. Dopo il primo salto indietro, mi fermo a
guardarlo, e lui a guardare me... ha le zampe sottili gialle e nere,
ali e guscio marroni, indubbiamente bello... con l'aiuto del
guardiano che lo blocca con la luce della torcia, prendo la macchina
fotografica e gli faccio un paio di foto. Mentre scatto e
commentiamo, il guardiano mi dice che ce ne sono moltissimi nella
stagione secca e i ragazzini li raccolgono e li mangiano cotti...
come in Centrafrica i bruchi delle farfalle... Dopo mi dice che anche
le formiche con le ali, che sono veramente grandi, fanno la stessa
fine! D'altra parte le lumache alla "bourguignonne" sono
uno dei piatti di cui i francesi si vantano...
Oggi
la cuoca mi chiama in cucina e mi fa vedere le formiche con le ali
che ha raccolto: mi chiede se le mangio... dico di no... risposta:
allora le metto nella pasta così le provi! Vedremo... penso che,
alla fine, le potrei anche mangiare, come i vermi della pasta
mangiati a Mapuordit: una volta cotti nemmeno si sentono...
Manca
ormai poco più di un mese al ritorno in Italia; comincio a
programmarmi incontri e viaggi, cercando di fare meno chilometri
possibili e di accontentare tutti gli amici che vogliono incontrarmi
durante i mesi di permanenza in Italia. Ma comincio anche a
preoccuparmi... riuscirò ancora a guidare l'auto? mi daranno sempre
più fastidio le luci e i frastuoni della civiltà? e la gente che
corre e si arrabbia per nulla o poco più? e gli acquisti al centro
commerciale?
Dopo
cinque mesi di sabbia, polvere, buche, sandali e zanzariere; strade
che si attraversano senza guardare, ma ascoltando se ci sono rumori
vicini; paesaggi senza case e con gli orizzonti sempre lontani; le
persone che sono sempre nere nella pelle ma con colori vivacissimi
nei vestiti; i bambini che vanno a scuola e mi aspettano e mi corrono
incontro per darmi il "good morning!" o l'"how are
you?" e darmi la mano; la lingua impossibile che parlano e che
non riesco ancora a capire; l'inglese che ormai parlo anche con gli
italiani che incontro, perché è difficile cambiare lingua in un
minuto; e l'inglese parlato da sudanesi ed ugandesi che si capisce
veramente poco...
Penso
proprio che la prima settimana dovrò trascorrerla nel mio "buen
retiro" in Toscana... dormire tanto, mangiare sano, e
passeggiate in campagna alternate da qualche giro per i borghi
medievali a ritrovare me stesso... e magari qualche bel concerto di
musica antica in una basilica romana...
Sarà
questa "paura di rientrare", quello che chiamano "mal
d'Africa"?...