Finalmente ritorno a scuola... si fa per dire... :)
Dopo un mese e mezzo di lavoro (ragionieristico) in fabbrica, da lunedì torno a insegnare informatica: gli alunni questa volta sono i docenti del "College Comboni" di Lomin, si dice che sia la migliore scuola secondaria del Sud Sudan.
In un mese e mezzo, con il padre Ezio, che ne è il direttore, abbiamo preparato una bella aula, con nove banchi per gli studenti, un tavolo per l'istruttore e il proiettore.
I dieci notebook questa volta li hanno comprati i Comboniani, attraverso le rette degli studenti. Quest'anno ci sono ben 430 iscritti in totale. Non pochi, visto soprattutto che è a pagamento. I ragazzi vivono qui tutto l'anno, nelle loro camerate, con la loro mensa, le loro lenzuola, una tazza, un piatto e un cucchiaio, che si sono portati da casa. Ci sono, ma in bellissimi tucul color pastello, anche gli insegnanti che provengono da altri villaggi o città lontane.
In fabbrica ho (anche qui finalmente!) attrezzato l'ufficio, con un pc e una stampante tutta nuova, ed ho cominciato ad addestrare un ragazzo dell'officina ad usare il pc per i conteggi delle paghe.
Io intanto continuo ad occuparmi della parte più gestionale.
Fratel Erich lavora molto bene e si è fatto un bel giro di clienti nell'ambito dei missionari e delle ONG presenti: si producono mobili per le scuole, per gli uffici, per le chiese, tutti in legno o in legno e ferro. Quello però che mi fa sorridere, è il falegname che fa le casse da morto: compensato e scarti della falegnameria, un po' di stoffa bianca per rivestire l'interno ed un po' di stoffa nera per l'esterno e la cassa è pronta per il prossimo cliente (ancora ignoto ed incosciente di esserlo). D'altra parte meglio così che in una coperta! L'altro giorno ho visto partire una moto con legata di traverso una bara, allora sono andato dal falegname e gli ho detto: "Clienti nuovi, eh! Anzi, i parenti del cliente! Certo che il tuo lavoro non finirà mai!"... Si è fatto una bella risata!
Chissà se anche qui c'è il "racket del caro estinto"!? Ma proprio non credo: sono ancora molto rispettosi della morte. Stanno cominciando a sotterrare i morti tutti insieme, in piccoli cimiteri. Fino ad ora la tradizione voleva che il morto alloggiasse nel perimetro della casa, tra i tucul.
Le notizie che arrivano dal nord del paese non sono buone: ottantamila sono gli sfollati di questi giorni, accolti da Medici Senza Frontiere nello stato di Jonglei; sono fuggiti dal nord, dal Sud Kordofan e dal Blue Nile, minacciati dalle incursioni aeree e di terra dell'esercito di Omar-el-Bashir. Si fa il conto che ne dovrebbero attivare circa 450.000 entro aprile.
Allora sarà proprio dura, dato che il paese ancora non riesce a venire fuori dagli oltre venti anni di guerra e povertà a cui è stato costretto dal nord.
Nessun commento:
Posta un commento