Circa una settimana fa parlavo della terra dei Kuku... di questa terra in cui mi trovo da ormai oltre un mese.
Sabato sera, il 4 marzo, uno dei nostri lavoratori migliori, che abita poco oltre il confine con l'Uganda non ha potuto tornare a casa.
La frontiera era stata chiusa e la strada bloccata dalla polizia ugandese perché a Moyo, il villaggio dove vive Mattia, era stato teatro di incidenti piuttosto violenti tra l'etnia Madi, ugandese, e l'etnia Kuku, sudanese...
Per fortuna solo scontri leggeri, qualche ferito, ma nulla di più e anche Mattia ha potuto poi trascorrere la domenica a casa.
A Juba invece i problemi sono stati maggiori.
La città, che si sta espandendo a vista d'occhio, dopo l'indipendenza, per l'arrivo di tanti rifugiati dal nord e tanti contadini e pastori che vedono il miraggio della città commerciale e di lavori meno faticosi, è stata divisa a parole tra varie etnie. Così i Dinka, al potere, si sono scontrati con Nuer e altri per degli appezzamenti di terreno.
Alla fine si sono contati ben cinque morti, che sono stati portati davanti alla sede del governo, a maggioranza Dinka, per dimostrare come il trattamento tra questa etnia e le altre, circa sessanta, non sia dei più equi.
Questo è il nuovo stato africano. Queste sono le premesse di una indipendenza conquistata dopo quasi cinquanta anni di guerre e paci con i sudanesi del Nord.
Intanto il governo ha deciso di sospendere l'estrazione del petrolio per non darlo a basso costo al Nord... ma il petrolio è l'unica risorsa attuale del Sud Sudan... come darsi la zappa sui piedi!
In compenso, tra tutte questo marasma di problemi di difficile soluzione, è passato l'8 marzo: le donne hanno fatto festa, le insegnanti non sono andate a scuola, molte sono state a casa... Il bello è stato nei giorni precedenti: la comunità delle donne che ha organizzato la festa è venuta anche dai Comboniani a chiedere soldi per le bibite...
La risposta dei Padri è stata semplice: noi i soldi ve li diamo se ci costruite qualcosa, se iniziate un'attività, non se dovete spenderli per mangiare una capra e bere Coca-Cola... saranno anche maschilisti... ma mi sembra che in situazioni come queste, dove ci sono donne che lavorano solo per mantenere i figli a scuola, forse queste feste si potrebbero anche evitare...
Per sorridere...
Con il container che arriva due volte all'anno dall'Italia, raccolto dalla sorella dei fratel Erich a Bolzano, sono anche arrivate alcune biciclette usate: fratel
Erich me ne ha data subito una in dotazione!
Così, dopo anni, ho ricominciato ad andare in bici... strade di sabbia e polvere, rischio di volare scivolando nelle cunette o sui sassi, polvere da mangiare dal primo metro all'ultimo solo se c'è un po' di vento... figuriamoci quando ti superano i "matata" ugandesi (piccole vetture familiari da otto/dieci posti) carichi di una quindicina di persone più bagagli...
Ma sabato ho fatto lo stesso una decina di chilometri...
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