In settimana scorsa, nonostante le scuole e i vari impegni comunitari, la preparazione alla Maratona, e quant’altro, ho avuto tempo anche per fare un paio di lavoretti personali e meditare un po’, oltre che cominciare a leggere un nuovo libro…
I lavoretti sono stati impegnativi, almeno quello di ricucirmi i jeans! Roba da far inorridire i nostri ragazzi, che sono disposti a spendere dei soldi pur di avere i jeans consunti e rotti… ebbene sì, ho messo due toppe sulle gambe e ho riparato altri due piccoli strappi da consumo... speriamo che resistano almeno ad un paio di lavaggi! Poi ieri è arrivato James Lat Abut, il direttore della mia scuola di periferia, che vende gli abiti usati che arrivano dall’Europa, e gli ho comprato un paio di pantaloni, tipo jeans, ma senza cintura, in ottimo stato, per la modica cifra di tre pounds sudanesi, pari a poco più di un dollaro, vale a dire circa euro 0,90… che se li metto tre volte li ho ammortizzati!
L’altra settimana Maria, la donna che lava e stira i nostri vestiti, (ovviamente li lava in una cariola in cui mette acqua e sapone, e stira con il ferro a carbonella), stirandomi appunto una polo comprata a meno di tre euro in svendita in Italia, me l’ha perforata proprio sul davanti… essendo nuova la metto tranquillamente anche con il buco… anzi, passa un po’ d’aria!
Ho finito di leggere l’ultimo libro di Tiziano Terzani, scritto in realtà dal figlio Folco: veramente bellissimo! Sarà che ho la stessa visione del mondo e che aveva solo qualche anno più di me e quindi gli stessi riferimenti storico-politici, certo che ci ho riletto quanto meno quello che avrei sempre desiderato fare nella mia vita. Se le “Lettere contro la guerra”, del 2001/2002, scritto dopo quell’11 settembre che non dimenticheremo mai, sia per quanto accaduto, sia per le follie conseguenti, erano un manifesto politico, sicuramente “La fine è il mio inizio” è un libro di “meditazione” che indicherei soprattutto ai giovani, per capire qualcosa di più dei valori positivi della vita nel mondo attuale.
Invece siamo riusciti a “globalizzare” anche le loro vite, oltre gli usi e costumi nostri e loro, per poterci guadagnare di più sopra, tanto noi poi ce ne andiamo…
Ora ho cominciato a leggere il primo volume dell’Enciclopedia della Musica, la storia della musica dal “canto romano e gregoriano” a Bach ed Haendel. Beh, per chi ama la musica antica e medievale, indubbiamente interessante!
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