Progetto INFORMAFRICA


Ridurre il "digital divide" portando la nostra CONOSCENZA
in modo ETICO e RESPONSABILE, ma non i nostri "modelli di vita"

sabato 9 maggio 2020

20.01 – Buongiorno Mondo!



Carissimi Amici!

dopo alcuni mesi di silenzio, riparte con nuova vita e con nuove notizie e idee che abbiamo messo in discussione, questo “blog”, nato per favorire le comuni­cazioni tra il “Progetto Casa Famiglia Ruti”, trasformatosi poi a metà dello scor­so anno in “Progetto Scuola-College Moyo”, e i tanti amici che sono impegnati fino dal 2016/2018, dalla scuola di Bukunda, ad aiutare i bambini che seguo con gli amici ugandesi della “Fondazione Bridget Evalyn”

Per ripartire con il piede giusto, chiedo umilmente scusa a tutti per questo lun­go silenzio, ma in particolare a tutti coloro che mi hanno sollecitato a riprende­re la comunicazione interrotta ed a raccontare gli sviluppi dei Progetti, che nel frattempo sono nati...
Il silenzio è stato dovuto in parte ai numerosi impegni che mi hanno bloccato in Italia da settembre a fine anno, con la presentazione del libro “La Grotta della Pace”, di cui trovate notizie in calce a questa email; in parte dovuto al mio arri­vo in Uganda proprio a ridosso dell’arrivo in Italia del Covid19, con i conse­guenti allarmi, in Italia ed in tutto il mondo, e gli ormai familiari “STOP a tutto”, o, più internazionalmente parlando i “lockdown”, o “domiciliari” per chi ne ha più pratica…

Bene. Ancora in “lockdown”, ma quasi operativi grazie alle tecnologie di comu­nicazione, ci siamo “ritrovati tutti insieme” in un incontro videoconferenza in­tercontinentale, con il presidente Attilio Galimberti, dall’Italia, i genitori della povera Bridget, il papà in Kenya e la mamma in Canada con l’altra cofondatri­ce, ed io in Uganda.
Al di là delle “chiacchiere” abbiamo trovato una bella coesione sui termini per procedere nei vari progetti.

Education. Pagamento delle tasse scolastiche.

Ripartendo dal concetto che “Educazione” in inglese ha significato molto più ampio che per noi, continueremo a sviluppare l’assistenza economica ai bambi­ni più bisognosi di sostegno, quelli che hanno le possibilità di andare avanti ma che non hanno le famiglie in grado di sostenerne i costi, collaborando con le stesse e mettendo come contropartita la copartecipazione alle spese, sia con soldi, sia con la partecipazione attiva alla riduzione di alcuni costi di gestione delle scuole, come la fornitura di alimentari di produzione propria (fagioli, mais, ed altro) o come la partecipazione lavorativa alla pulizia, manutenzione e migliorie della scuola.
Tutto questo riferito solo ai bambini da 3 a 14/16 anni, cioè frequentanti la scuola materna e la primaria, per un totale di dieci anni (tre la prima e sette la seconda).
Nei prossimi meeting vedremo, ma non dipende solo da noi!, di poter aiutare anche qualche giovane negli anni della scuola secondaria, almeno per i primi quattro anni, che consentono di accedere ad un diploma lavorativo.


Education. Costruzione e miglioramento delle strutture scolastiche.

Sta andando avanti, lentamente ma inesorabilmente, e questo è “cosa buona”, il progetto della scuola con dormitorio (tipo “college”) che avrà sede a Moyo, al confine con il Sud Sudan, in un’area in cui si trovano, come già raccontato, cir­ca ottocentomila profughi. La scuola servirà un bacino di utenza di cui stiamo rilevando i dati, famiglia per famiglia, bambino per bambino. I dati finora rac­colti, con la collaborazione delle autorità locali, ci stanno confortando sulla scelta alternativa al progetto primario di Ruti.
In questo bacino di utenza ci sono circa un migliaio di bambini con sole due scuole in un raggio di una decina di chilometri.
(Per quanto riguarda la casa-famiglia di Ruti, come forse già detto, abbiamo cambiato il progetto, mandando in una scuola-college i sette bambini che ab­biamo recuperato, ovviamente in accordo con le famiglie, tra quelli di Sandra. Gli altri sono rimasti, per varie ragioni, con Sandra).

La nuova scuola-college di Moyo andrà a sostituire la “mango-school” di cui ho parlato più volte nelle mie “note di viaggio”, costituita da un edificio fatiscente in fango e bambù di quattro aule, con le altre attrezzate sotto una decina di grandi alberi di mango. Si tratterà di quattro o cinque edifici di sei o sette loca­li: una sala per gli insegnanti ed il resto aule. I servizi igienici saranno, secondo legge, esterni, come le cucine e i dormitori.
L’area è grande ed è della Comunità, così come la scuola: la proprietà è ancora della comunità, ma la gestione è tenuta da genitori ed insegnanti: ogni figlio frequentante, un voto…

Su questo fronte stanno arrivando dall’Italia notizie positive. La Regione Tren­tino-Alto Adige ha preso in considerazione il nostro progetto e ne stanno verifi­cando fattibilità e fondatezza.

BEF … “Bridget Evalyn Foundation”

Purtroppo dal lato “contributi privati”, quindi le “donazioni”, si sono purtroppo fermate quasi totalmente… Ci auguriamo che il ritorno alla “vita normale” pos­sa coincidere anche con la ripresa delle donazioni a qualsiasi titolo.
Abbiamo raccolto una buona somma con le prime vendite del libro “la Grotta della Pace”, che abbiamo versato alla Fondazione per la gestione delle tasse scolastiche del primo e secondo quadrimestre.
Ora stiamo aspettando la fine del “lockdown” per ripartire con le vendite del li­bro (istruzioni per l’acquisto in calce a questa letterona!) e dedicarci alla rac­colta necessaria per la costruzione della scuola di Moyo e per gli altri aiuti ai ragazzi con i migliori risultati scolastici.

Uno dei primi provvedimenti che prenderemo sarà sicuramente quello dell’apertura di una Associazione in Italia che sarà indipendente dalla Fondazio­ne ugandese, ma ne sarà il tramite in Italia per risolvere tutti i proble­mi di carattere legale, burocratico e fiscale.
Le iscrizioni all’Associazione saranno ovviamente libere, con una offerta mini­ma, e si potrà scegliere il tipo di contributo da offrire ed il progetto a cui il con­tributo è destinato. Ci sarà anche la possibilità di diventare “soci volontari” e poter quindi partecipare alle attività, in Italia o all’estero, della Fondazione.
Chi volesse partecipare alla fondazione dell’Associazione italiana e prepararsi a dare una mano… sarà accolto, nemmeno a dirlo, a braccia aperte!

La Grotta della Pace”
di R. Morgese e P. Merlo (Ediz. Messaggero Padova)
Un bell’aiuto potrebbe essere quello di collaborare alla diffusione del libro “La Grotta della Pace”, di R. Morgese e P. Merlo, illustrazioni di L. Salvagno, Edizio­ni Messaggero Padova”, prezzo 16,50€. (Spese di spedizione a nostro carico).
Si tratta di un romanzo per ragazzi (da 9 a 99 anni) ambientato in Sud Sudan durante la guerra civile durata dal 2013 al 2019. I risvolti del racconto sono tali da farci dire che gli adulti dovrebbero leggerlo prima dei giovani…
L’acquisto presso di noi comporta un introito totale di quasi 9€ a copia per la Associazione (che poi li gira alla Fondazione).
L’acquisto sui canali normali porta alla Associazione una cifra di circa 2€… gli altri 7 se ne vanno in spese di spedizione e guadagni di distributori e librerie…

Per ordinare basta inviare una email con l’esatto indirizzo postale a cui inviare il libro. Risponderemo con email o messaggio WhatsApp o telefonico indicando, ove l’ordine non fosse già accompagnato dal versamento, le coordinate bancarie per il pagamento.
Al momento vi preghiamo, per qualsiasi versamento, indicando la causale (“Progetto Moyo”, “Adozione allo Studio”, “La Grotta della Pace”, ecc.), di effet­tuare i versamenti sulla Carta Prepagata indicata dal seguente IBAN:

Paolo MERLO IT47N 06175 14110 000009 206470

ATTENZIONE… Vi chiediamo di verificare il codice IBAN di accredito: i precedenti non sono più utilizzabili. GRAZIE !