Ormai si avvicina il tempo del rientro, dei nuovi incontri per
raccogliere qualche soldino per i nuovi progetti, per stare con i
nipotini qualche giorno durante le feste di Natale, per rivedere
amici, parenti e conoscenti e raccontare qualcosa di quello che ho
fatto in questi tre mesi…
Il grosso del lavoro è stato fatto, con un po’ di fatica, molti
spostamenti, sempre più o meno facili, sempre più meno
comodi, ma ripagati dagli incontri con questa gente, semplice, umana,
desiderosa di migliorare e migliorarsi, sicuramente non
desiderosa, come leggevo in qualche post su Facebook proprio ieri, di
cambiare la nostra fisionomia, in qualsiasi senso vogliate prendere
questa parola.
Certo che quando sento parlare di “integrazione” come
“inglobamento” penso che, come minimo, abbiamo perso il senso
delle parole che pronunciamo… forse se alcuni, forse molti,
prima di confermare le loro frasi, leggessero a voce alta ciò che
hanno scritto, capirebbero la violenza dei termini, la stupidità dei
pensieri e forse tornerebbero “umani”…
La settimana scorsa ho fatto una
breve puntata in Rwanda, per andare ad accogliere al suo rientro
dagli USA, l’amico padre Jean Bosco, comboniano di Rushere. La
strada che ho fatto per raggiungerlo, in autobus ovviamente, è
bellissima, e costeggia prima il confine tra Uganda e Tanzania,
e poi quello tra quest’ultima e il Rwanda. Siamo immersi in un
grandissimo Parco Nazionale, che è tale nelle tre nazioni. Aria
fantastica, siamo a circa 1200 msm, verde infinito, di tutte le
tonalità, grazie alla stagione delle piogge, strade ben costruite
(in parte ancora in ultimazione), segnaletica turistica avanzata.
Sembra quasi di essere verso la Svizzera o l’Austria. Il Rwanda si
contraddistingue in questo, in modo assoluto dal Congo, il più ricco
e povero dei vicini, ma anche dall’U-ganda, che si sta muovendo
solo ora verso la modernizzazione della rete stradale e delle
infrastrutture, della distribuzione dell’energia elettrica e
dell’acqua… Come già detto varie volte, la rete telefonica è
solo via etere, con ripetitori e cellulari: le linee via cavo
sarebbero state troppo costose ed il rame a portata di furto…
Il villaggio di padre Jean Bosco è stato distrutto ed i suoi
abitanti uccisi durante la guerra tra Utu e Tutsi: Jean Bosco è uno
dei pochi superstiti della sua famiglia. Entrando nei Comboniani
ha venduto una parte dei terreni che i suoi avevano, e su di
essi è stato costruito un ospedale oftalmico, uno dei pochi punti
specialistici per la vista, completo di case per i dottori ed il
personale.
Nel suo terreno ha invece costruito una grande casa per gli orfani
della guerra, che ha poi mantenuto agli studi ed ora lo stanno
ripagando con le lauree prese in giro per il mondo e tanto affetto!
Dal villaggio, meglio sarebbe dire dalla cittadina di padre Jean
Bosco, siamo ripartiti il sabato mattina alle 4 per andare
direttamente a Rushere, dove alle 11 ci sarebbe stata una riunione
dei genitori della scuola secondaria per ragazze.
Mi fa piacere ripetere che questa
scuola (liceo) è riservata alle ragazze di famiglie disagiate e
con il rischio del matrimonio per interesse intorno ai tredici anni.
Padre Jean Bosco, con i comboniani, hanno messo in piedi la scuola,
l’hanno avviata ed ora, dopo averla offerta alla diocesi, hanno
deciso di darla ai genitori delle ragazze, con il grande impegno di
lasciarle studiare fino al diploma (18-20 anni), in modo che poi
possano fare le loro scelte liberamente.
Le allieve sono aumentate durante l’anno ed hanno superato il
centinaio, segno evidente della maturazione di genitori e ragazze!
Al ritorno da Rushere, una breve sosta a Mbarara per riassumere le
idee del progetto dell’orfanotrofio. Un bel progetto, seguito anche
dalla chiesa pentecostale, che gestisce la scuola materna e
primaria e sta progettando un suo rifacimento (come fatto da noi
a Bukunda in questo anno!).
Da parte mia ho chiarito che cercherò di trovare una soluzione
valida ed efficiente per la costruzione dell’orfanotrofio e
che, anzi, la comunità pastorale pentecostale dovrebbe cercare di
collaborare anche a questo progetto.
La cosa simpatica di questo progetto è che chi sta lavorando con gli
orfani sono giovani, per lo più coristi della chiesa. Vorrebbero, al
fine di raccogliere meglio i fondi, fare una tournée in Italia nella
prossima estate… Vedremo se, tra tanti amici, anche musicisti, non
riusciremo a trovare anche una cooperazione in questo senso!
La prossima settimana, quella prima
dell’11 novembre, tornerò ancora a Gulu, per incontrare ancora una
volta gli amici comboniani, che si ritroveranno numerosi per i
loro esercizi spirituali, e gli amici dell’ospedale di Kalongo, per
gli ultimi sviluppi sulla informatizzazione delle procedure di
accoglienza, analisi, anamnesi, e amministrazione dello stesso. Ma
oltre a questo, avrò l’occasione di incontrare ancora una volta
padre Ramon e padre Guido, i due comboniani che ci hanno accolti a
Kalongo nella fase di preparazione e “inizio attività” della
scuola di informatica nel centro giovanile della parrocchia. Siamo
già al secondo ciclo di corsi!
Cari Amici, qui finisce l’avventura… NO! E’ il momento di
dire che
“QUI COMINCIA UNA NUOVA AVVENTURA!”…
Chi mi darà una mano a costruire l’orfanotrofio a Ruti, dieci
chilometri oltre Mbarara, verso il Congo? Una casa con quaranta posti
per gli orfani e gli abbandonati, oltre al posto per il personale di
servizio e di direzione…
Entro questo mese pubblicherò il progetto, disegni e preventivo…
Non sarà un gioco, ma so che molti di voi possono moltiplicarsi con
i loro amici e far aumentare la partecipazione attiva. Cene,
tombolate, concerti, organizzate quello che volete! Io cercherò di
aiutarvi personalmente con la mia presenza…
Chi può offrire meno, potrà partecipare al mantenimento di studenti
fino alla fine del liceo, con pochi euro mensili (anche per metà
delle tasse).
So di chiedere molto, ma so anche che chiedere poco a molti, aiuta
più di quanto si possa immaginare!
Per
AIUTARE vecchi e nuovi PROGETTI:
Bonifico
bancario sul seguente IBAN:
BANCA CARIGE : Merlo Paolo – Progetti DIVERSI
Codice IBAN: IT47 N061 7514 1100 0000 9206 470
NON
IMPORTA QUANTO e COME… MA… AIUTATECI!!
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