Finiti esami e consegna dei “certificati”, questa volta
forse un po' generosi, il trasferimento alla sede della scuola da fare ex-novo
o quasi.
Ovviamente qui il viaggio di quasi 300 chilometri diventa
quasi sempre un'avventura.
Alle 8 padre Giorgio mi porta alla fermata degli autobus
che, venendo da Kampala, da sud, vanno verso le varie cittadine del nord: Arua,
Gulu, Lira, Masindi. Peccato che arrivino pieni da Kampala e che, avendo I
posti fissati, non prendano nessuno... Passa “PostaBus”, passa “Felistar”,
passa “Gaa Gaa”... niente... Un tassista abusivo mi fa la corte dal primo
momento: dammi I bagagli e quando siamo pieni andiamo via; “mi dai 25 mila
scellini”; contrattiamo per 20 mila (circa 7 euro), poco più dell'autobus, ma
io voglio tentare il bus... so che sarà scomodo, ma mai come la scatola di
sardine, se preferite di acciughe, che diventa un'auto con 5 posti e 7-8,
magari anche 9 persone, di cui una è un bimbo, ma una è la sorella nera della
Merkel...
Alla fine, pieno il taxi abusivo, prendo quello: partiamo
due davanti e quattro dietro: oltre a me e alla “merkel”, una mamma e un bimbo.
Si può accettare...
Dopo una cinquantina di chilometri, appuntamento con un
altro ragazzo, che si siede davanti con l'autista e una ragazzina. Altri 30
chilometri e un altro ragazzo viene preso e pressato alla mamma con il bimbo...
totale 8 persone, più il carico dei bagagli. Ad ogni buca la ruota sotto di me
tocca il parafango, ogni “limitatore di velocità” costringe l'autista a fare una
doppia curva perché se lo prende diritto tocca con la scatola del cambio per
terra...
Il sole ci cuoce tutti, non ci si ferma più neanche per la
classica “short call” (telefonata breve) dietro ad un albero...
Siamo partiti che erano quasi le dieci del mattino.
Arriviamo a Lira dopo le 14.30... ci saranno una quarantina di gradi all'ombra,
ma al sole???
Gran finale: il tassista mi ringrazia se vorrò dargli ancora
qualche soldo... Risposta diretta e precisa, quasi preparata: mi devi
restituire almeno cinquemila scellini, io ho pagato per un posto e tu me ne hai
lasciato solo mezzo! Faccia stralunata e un “grazie” tra I denti...
Per fortuna fratel Gilberto Bettini mi aspetta con il suo
pick-up davanti alla fermata degli autobus e dei taxi, più o meno abusivi che
siano... Lui non dice nulla, ma io so che puzzo di sabbia, polvere, gas di
scarico e sudore, in un mix che nessuno “chanel” sarebbe in grado di copiare!
All'arrivo alla comunità, vengo rifocillato e mandato a
riposare, dopo una doccia, ovviamente!
Quando a cena ci ritroviamo con tutti e mi chiedono del
viaggio: degno di un mercoledì delle Ceneri... iniziata la Quaresima con la
migliore possibile delle penitenze!
Dopo una notte di riposo ed una prima colazione ottima,
fratel Gilberto mi porta a vedere l'aula che ha preparato seguendo il progetto
che avevamo butatto giù lo scorso anno e con qualche email successiva. Un
lavoro veramente notevole: la vecchia aula trasformata, con tavoli e sedie
nuove, a misura più o meno ergonomica,
dieci postazioni per gli studenti e il posto per il docente ed il proiettore.
Ottimo: possiamo passare il resto della giornata a sistemare
computer, prese e connessioni elettriche e collaudare tutto.
Il venerdì la selezione: faremo due corsi, uno al mattino e
uno al pomeriggio per accontentare tutti, insegnanti della scuola tecnica e
della primaria: in totale avrò quasi una ventina di “studenti”. Meno male che
mi sono preso un mese per fare il corso e gli esami.
Anche qui, nonostante la vicinanza alla cittadina di Lira,
centro importante, tanto che venerdì e sabato c'è stato il presidente Museveni
ad inaugurare il nuovo grande mercato coperto in cui I commercianti non
vogliono trasferirsi, e qualche scuola, nonostante tutto anche qui la corrente
elettrica manca regolarmente quasi ogni giorno... speriamo! Altrimenti ci
toccherà chiedere aiuto agli amici italiani per trovare cinquemila euro per I
pannelli solari...
A proposito... “chiedete e vi sarà dato”... speriamo sia
vero!
Da lunedì... pronti, via!